Regia di Eskil Vogt vedi scheda film
FESTIVAL DI CANNES 74-UN CERTAIN REGARD / NOIR IN FESTIVAL 2021
Quando la famiglia si trasferisce in un grande complesso abitativo ai margini di un bosco, la piccola Ida deve rassegnarsi a ricominciare a farsi nuove amicizie e ad integrarsi in una realtà al momento piuttosto ostica o sin troppo neutrale.
La madre della piccola la responsabilizza affidandole il compito di badare alla sorella più grande, Anna, affetta da una grave forma di autismo che la rende non autonoma né in grado di comunicare da sola con l'ambiente che la circonda.
Nel parco che circonda il brutto complesso abitativo in cui si sono trasferiti, Ida conosce prima un suo coetaneo di nome Ben, e poi Aisha, scoprendo, attraverso le più spiccate doti ultra sensoriali del maschietto, di possedere tutti e quattro, compresa l'autistica Anna, alcune doti sensoriali con cui i quattro, in assenza di adulti, riescono a connettere tra loro, sprigionando una energia in grado di potersi tramutare in un'arma temibile.
The innocents, sceneggiato e diretto dal norvegese Eskil Vogt, sonda e mette a confronto due mondi assai distanti e poco conciliabili come quello degli adulti, sordi ai richiami e alle intese extra-corporee che invece legano a volte la loro prole, e degli adolescenti, alle prese con una maturazione che coincide con la conoscenza di loro stessi e delle proprie capacità di reagire allo spaesamento di una maturazione che li raggiunge mettendoli alla prova, senza discernere chiaramente il bene dal male, e rendendoli pertanto esposti a commettere atti gratuitamente crudeli come frutto di una sperimentazione atta a farli maturare, nel bene come nel male.
La regia si concentra molto sui primi piani dei bei volti espressivi e spesso un pò inquietanti dei quattro ragazzini protagonisti, mettendone in risalto la meraviglia e lo stupore connessi ad una scoperta di una realtà che va di pari passo con la consapevolezza legata a quelle doti apparentemente soprannaturali che essi riscoprono ogni qualvolta l'assenza degli adulti caratterizzi i loro momenti di contatto con la realtà.
Il film - quasi una storia di genesi di piccoli incontrollabili supereroi divisi tra un bene ancora sconosciuto o scarsamente decifrabile ed un male con cui si sperimentano le proprie caratteristiche più recondite, dinanzi ad un mondo sempre superficiale e materiale fatto di adulti troppo distratti ed afflitti ognuno dalla propria caotica vita - è strutturato come un thriller incalzante e sufficientemente realistico per risultare coinvolgente ed in grado di inquietare, sentimento che già traspare dal sinistro ma accattivante manifesto scelto per pubblicizzarlo.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta