Regia di Kogonada vedi scheda film
FESTIVAL DI CANNES 74 - UN CERTAIN REGARD
Dopo Yang.... il vuoto.... la fine di un equilibrio che si dava per scontato.
Ogni cosa ha una fine.... anche quando non si sta parlando di esseri viventi, ma di qualcosa di esteticamente molto simile a loro.
In un futuro non lontanissimo una famiglia composta dai due genitori e una figlia, si completa con la presenza di Yang, un robot in tutto e per tutto simile agli esseri umani.
Integrato alla perfezione come in figlio, il robot improvvisamente collassa creando sgomento e un senso di vuoto sempre più incolmabile nel resto della famiglia.
I tentativi del padre di farlo aggiustare naufragano e l'idea di acquistare un clone crea tra quel nucleo fino a poco prima perfetto ed armonioso, un senso di disagio che diventa disturbante.
Da un regista ambiguo e originale già dal nome, l'americano di origini sudcoreane Kogonada, qui alla sua seconda prova dopo Columbus, After Yang si rivela un film dalle ottime intenzioni, ma dalla riuscita solo teorica, affossato come si rivela da una freddezza di fondo che contagia anche gli interpreti, pressoché imbalsamati a partire da un Colin Farrell pietrificato senza convincenti motivazioni.
Le tematiche, in testa quella sulla inesorabilità dei cicli di vita che segna una fine anche per le macchine, sono affascinanti e stimolanti.
La narrazione decisamente meno convincente ed appassionante.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta