Regia di Juho Kuosmanen vedi scheda film
CUORI DI CRISTALLO---Forse per provare qualcosa di simile all’amore occorre “sospendere” il mondo consueto, chiudersi in uno scompartimento di treno e viaggiare di notte in un territorio sconfinato sommerso dalla nebbia e dal gelo, popolato da gente ostile. Succede a Laura in “Scompartimeno n. 6”: lascia l’amante intellettuale a Mosca, per andare a vedere il sito archeologico a Murmansk, oltre il Circolo Polare artico. Lì ci sono i petroglifi, graffiti preistorici. Perché Laura è ossessionata dal bisogno di vederli, nonostante siano in un luogo quasi impossibile da raggiungere? E’ archeologa ma è qualcosa di più di puro interesse accademico: la muove la mancanza di una parte di se stessa che solamente compiendo quel viaggio verso il passato remoto dell’umanità potrà recuperare. E durante questo itinerario esplorativo incontra Ljoha, un minatore poco cortese. Sembrano lontanissimi l’uno dall’altro, per formazione e classe sociale, ma in realtà sono anime sospese nel nulla in cerca senza neppure saperlo di un appiglio qualsiasi. Il regista finlandese Kuosmanen infatti spoglia quasi completamente i suoi personaggi di un passato proprio come se ciò che hanno dietro le spalle non avesse attecchito in loro: che hanno fatto prima di sedersi in quello scompartimento? Di quale realtà sono figli? Il contesto in cui sono vissuti ha fornito loro linguaggio e gesti ma niente di più: lei è una studentessa finlandese infatuata della propria professoressa e dell’elegante salotto di lei, lui è un rozzo operaio della Russia fine anni ’90 che sogna il business. Si incontrano in un angusto vagone e devono affrontare un lungo viaggio attraverso un continente dove la luce del sole non illumina e pare di essere ai confini del mondo civilizzato: strade imbiancate si incrociano in città fantasma, casupole in mezzo al nulla, abitate da strane donne ospitali e solitarie, pianure innevate. Siamo nella Russia degli anni della disgregazione e del crollo di un sistema, ma potremmo essere in un racconto di Cechov dove il caso porta per un momento sulla medesima strada creature allo sbando che si comprendono o si detestano e subito dopo tornano al proprio malinconico destino. Quello che avviene fra Laura e Lioha non è un colpo di fulmine ed è qualcosa di più complesso e persino più profondo del semplice amore: è la scoperta di ciò che avrebbero potuto o potrebbero essere ovvero essere umani, fratelli degli anonimi autori dei petroglifi, i tesori che la terra nasconde nel proprio inaccessibile cuore di cristallo.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta