Regia di Juho Kuosmanen vedi scheda film
I vicini di casa, i cognati ed i compagni di scuola occorre tenerseli per come sono, non essendoceli scelti direttamente. E cosi' anche gli sconosciuti che ci si ritrova come conviventi forzati in un vagone letto (impossibile al proposito non pensare al sublime connubio tra Totò e Mario Castellani..). Qui però, in questo buon film finlandese, a complicare le cose ci si mette il fatto che i due siano, oltre che di sesso opposto, anche dei solitari cronici, figure che sembrano attraversare la vita con la stessa impalpabile monotona freddezza del paesaggio russo invernale, splendida ma poco valorizzata cornice del film. Cosi', forse perdendosi un pò nel finale, quel gioco di repulsione che diventa poco a poco attrazione finisce per prevalere sulle differenze (lei è un'archeologa finlandese in fuga dalle proprie titubanze esistenziali, lui un operaio russo tanto sbruffone all'apparenza quanto fragile nella sostanza). Un film curioso, ben recitato dai due giovani protagonisti, non impeccabile ma con una sincera capacità di far convivere due mondi apparentemente antitetici.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta