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Scompartimento n.6

Regia di Juho Kuosmanen vedi scheda film

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La recensione su Scompartimento n.6

di diomede917
8 stelle

CIAK MI GIRANO LE CRITICHE DI DIOMEDE917: SCOMPARTIMENTO N.6

 

Questa edizione del Festival di Cannes sarà ricordata per le opere seconde.

Palma d’oro a Titane e Grand Prix della Giuria al finlandese Scompartimento N.6 del regista Juho Kuosmanen, uno che con il suo primo film aveva vinto il Certain Regard. Praticamente un predestinato.

Scompartimento N.6 è tratto dal romanzo della scrittrice Rosa Liksom vincitore del Premio Strega finlandese e che il regista ambienta alla fine degli anni ’90 anziché negli originari anni ’80 forse per poter mettere la bella battuta finale relativa all’amore tra Jack e Rose del Titanic.

Perché è l’amore il vero protagonista del film fin dalle prime note che lo aprono, quelle di Love is the drug dei Roxy Music e che con il filo conduttore di Voyage Voyage  di Desireless ci fa capire che Love is all around in tutto il viaggio che i 2 ragazzi protagonisti faranno da Mosca a Murmansk.

Lei è Laura aspirante archeologa finlandese presso l’università di Mosca alla scoperta dei petroglifi, testimonianza di un passato che aiuta a capire e riscoprire il presente. Laura viaggia sola suo malgrado, quel viaggio doveva farlo con il suo amore. Irina una professoressa molto mondana e radical chic che la bidona all’ultimo per “Motivi di Lavoro”.

E in quello che doveva essere il suo posto Laura trova Ljoha un rozzo ragazzo russo che deve andare a Murmansk per lavorare in una cava, lo stereotipo vivente del molestatore alcolizzato sovietico con un linguaggio molto volgare.

Da vedere il loro primo incontro quando lui le chiede come si dice Ti amo in finlandese e lei le risponde Haista Vittu. Praticamente Vaffanculo.

Ma il viaggio che li condurrà verso l’Artico è molto lungo e due sconosciuti che hanno culture, modi di fare e aspirazioni totalmente diversi si troveranno a capire che forse le loro solitudini hanno molto più senso se si fanno compagnia.

Il regista ci racconta questa storia attraverso lo stesso percorso che vuole intraprendere Laura, capire il presente riscoprendo il passato.

E così ambienta la storia in una Russia ancora alla deriva dal post-comunismo, in un periodo dove non esistevano Smartphone o Social e le proprie emozioni venivano riprese con un’Handycam nella speranza di poterle condividere con qualcuno.

Un periodo dove per poter parlare col tuo amore dovevi cercare la cabina telefonica più vicina con la speranza di non trovarla occupata da qualcuno e soprattutto che qualcuno risponda dall’altro capo del telefono.

In molti ci hanno rivisto la stessa magia e la stessa purezza di Prima dell’alba di Richard Linklater, in realtà Juho Kuosmanen ci presenta due ragazzi già segnati dai dolori della vita nonostante la loro giovane età. Sceglie due attori, Seidi Haarla e Yuri Borisov, che rispecchiano con la loro fisicità e i loro volti i due mondi lontani ma non paralleli da dove provengono. Ne segue rispettosamente il loro percorso di conoscenza reciproca senza nessun giro di valzer seduttivo.

E alla fine del film, nonostante tutto il freddo che ci circonda siamo pronti a scaldarci il cuore con Vaffanculo che è il più bel modo di dire Ti amo che esista.

Voto 7,5

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