Regia di Ryûsuke Hamaguchi vedi scheda film
74° FESTIVAL DI CANNES – IN CONCORSO
Un attore rincasato improvvisamente dall'aeroporto per rinvio del volo scopre che la moglie stava approfittando della sua assenza per incontrare l'amante. Decide di non rivelare nulla alla donna, ma dopo la morte di lei, invitato al Festival teatrale di Hiroshima, si troverà a selezionare proprio l'inconsapevole rivale come interprete per il Zio Vanja di Checkov. Durante il festival, gli organizzatori impediscono agli ospiti di guidare, pertanto al protagonista viene assegnata un'autista incaricata di scarrozzarlo ovunque desideri su una Saab rosso fiammante.
Alle prove di lettura del cast multilingue, in cui le parole di Murakami si intrecciano a quelle di Chekov, ed alla rivelazione del segreto che unisce e divide i due uomini si sovrappone man mano il rapporto con la silenziosa autista che, richiesta di portarlo “in un posto che ama”, lo conduce all'inceneritore dei rifiuti, aprendo uno squarcio sul suo vissuto drammatico.
Tratto da un racconto di Haruki Murakami, il suo fascino risiede proprio nell'essere dilatato e tortuoso come le opere del celebre scrittore nipponico: meritato appare in tal senso il premio alla migliore sceneggiatura assegnato dalla giuria. Il lungo minutaggio di circa tre ore non appesantisce la visione, anzi ci si perde volentieri nei meandri della storia, che il regista Ryusuke Hamaguchi dimostra di saper trattare con maturità e sensibilità, scavando con lentezza ma in profondità nell'interiorità dei suoi personaggi, segnata da ferite di lutti difficili da rimarginare.
Voto: 7,333 su 10.
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