Regia di John Woo vedi scheda film
Avevo apprezzato molto il primo Mission: Impossible, perché era vivace e ben fatto. Ma al cambio in regia era prevedibile seguisse pure un diverso approccio alla materia (più o meno imposto).
Questo sequel è considerato il peggiore. Ed io confermo. In esso si riscontrano numerosi problemi. Tuttavia non l'ho trovato poi così orribile. Una trama lineare, infatti, non è sempre sintomo di scarsa qualità, soprattutto in film così spinti sull'azione. Quello che davvero manca è la sincera e riuscita efficienza che si respirava la prima volta. Il ritmo dunque è altalenante, perché i soli fuochi d'artificio faticano a coinvolgere davvero. Anche i dialoghi sono alquanto irregolari, a volte brillanti ma più di frequente falliscono. E l'interpretazione dei cattivi di turno ha tutto da invidiare ai precedenti. Per quanto riguarda i pregi, la direzione mi è sembrata abbastanza innovativa, la fotografia esaltante, le acrobazie e gli effetti speciali sono strabilianti e la musica è rinvigorente. Nel complesso si tratta di un seguito decente, ma che avrebbe potenzialmente dovuto essere assai di più e non lo è stato. L'altro resta ad esso superiore, meno Ethan-centrico, qui eletto superuomo infallibile.
Concludendo: se siete alla ricerca di un thriller o di un film di spionaggio, in pratica qualcosa di analogo al primo, questo non lo è affatto. Se invece desiderate un film squisitamente d'azione, di buona fattura, divertente, con sequenze incredibili (quindi inverosimili), allora questo soddisferà in tutto le vostre esigenze. Voto: 3/5.
Non è in sintonia con l'episodio precedente, che aveva una storia di valore. Persino il protagonista sembra diverso, più arrogante, sprezzante del pericolo, quasi fosse tutto un gioco. Però funziona dannatamente anche così, nelle sue letali abilità da combattente.
Ancora l'immancabile tema di Lalo Schifrin, unitamente alle buone musiche di Hans Zimmer.
Necessiterebbe di una valida revisione alla fragile trama (e certi personaggi). L'azione non è tutto.
Cerca una propria strada, ma le imposizioni si notano ugualmente.
Un Ethan Hunt sempre più sovrumano, supereroe inarrestabile.
Seducente Nyah Nordoff-Hall.
Gradito ritorno nei simpatici panni di Luther Stickell.
Piccolo ma sempre glaciale ruolo come Com. Swanbeck.
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