Regia di René Clément vedi scheda film
Prima e più riuscita (ma non più fedele) trasposizione filmica del capolavoro di Patricia Highsmith, grazie a una regia asciutta ed efficace e a una coppia di protagonisti nel massimo della loro forma artistica e fisica.
Appena finito il romanzo della Highsmith mi sono tuffato in questa pellicola, descritta come la miglior riduzione cinematografica del libro stesso. Tale titolo deriva probabilmente da un confronto impietoso tra il Tom Ripley di Delon e quello di Matt Damon. Se Delon - a mio avviso - ha meno talento di Damon, ha però sicuramente più fascino, questo personaggio era disegnato su misura per lui e non deve fare molto per renderlo perfetto, a conti fatti il giudizio è corretto: non c'è paragone. Non parliamo di Marge poi, l'insipida Paltrow non può reggere nemmeno vagamente il confronto con l'incantevole Marie Laforêt, successivamente interprete superba delle Soldatesse di Zurlini. D'altro canto, il romanzo è stato stravolto da questa trasposizione filmica che elimina totalmente le capacità mimiche di Tom Ripley (riprese molto meglio nel remake del 1999) e le sue tendenze omosessuali, probabilmente per non incorrere in tagli censori. Il personaggio ne viene enormemente danneggiato, l'ambiguità sessuale era uno dei fattori che gli conferiva più imprevedibilità. Il Ripley di René Clément è meno eclettico, meno imprevedibile; a confermarlo sarà il finale, anch'esso stravolto (in peggio). A conti fatti, tra il primo Delitto in pieno sole e il secondo Il talento di Mr. Ripley, quello più fedele al romanzo resta il secondo ma valutato come prodotto a sé - e dunque prescindendo dall'opera letteraria - è il primo a uscirne decisamente meglio.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta