Regia di Carlo Mazzacurati vedi scheda film
Nella Padova dell'opulenza economica due poveri cristi, Antonio (Albanese) e Willy (Bentivoglio), l'uno con la passione del rugby, l'altro afflitto dall'allontanamento della moglie (Isabella Ferrari), dopo vari furtarelli, rubano una reliquia di Sant'Antonio (la "lingua" del santo, appunto) per chiedere un riscatto. Al no del Vaticano replica un ricco mecenate locale (Giulio Brogi), che in realtà ha preparato loro una trappola. Willy ci cascherà volutamente; Antonio prenderà il volo oltre l'Oceano.
Reietti e diseredati continuano ad essere i protagonisti delle storie di Mazzacurati, con risultati alterni. Ne La lingua del santo, declinata troppo su registri patetico-sentimentali, toni da commedia e accademismi in fase di regia forniscono una prova complessivamente opaca, dove la bravura dei due protagonisti non basta ad uscire dalla gabbia di un film eccessivamente alla caccia di lirismo.
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