Regia di Carlo Mazzacurati vedi scheda film
Poteva essere un piccolo classico questo "La lingua del santo",e qualcuno si è affrettato a considerarlo tra i piu'bei film prodotti in Italia negli ultimi anni.Intendiamoci,siamo a un livello discreto,e l'umorismo stralunato di Antonio Albanese centra spesso l'obbiettivo, cosi'come Fabrizio Bentivoglio è molto in palla :il duo scombinato di perdenti recidivi,tra barracci di infima categoria,circondati da gente balorda,che provano a compiere l'impresa della vita e qualcosa riescono a realizzare,poteva,quarant'anni prima essere benissimo affidato a Gassman e Sordi,Tognazzi o Manfredi.Peccato che Mazzacurati non sappia immettere tutto l'umorismo necessario a compensare la forte componente amarognola del film:perche'la malinconia dei monologhi dello splendido personaggio di Bentivoglio(bravissimo anche nella impostazione della voce,uno dei migliori oggigiorno in Italia),immerso nella sua solitudine di fronte al suo vissuto paludoso,ha momenti di straordinaria bellezza.Un film interessante,non un'opera indimenticabile.
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