La recensione su Piccolo corpo

Piccolo corpo (2021): Ondina Quadri, Celeste Cescutti

Piccolo corpo (2021): Celeste Cescutti

Piccolo corpo (2021): Ondina Quadri

Piccolo corpo (2021): Celeste Cescutti

Piccolo corpo Italia/Francia/Slovenia 2021 la trama: In Italia nel 1900 Agata una giovane ragazza da alla luce una bambina morta. Per la rigida tradizione cattolica l’anima della bimba è condannata al Limbo. Agata però sente parlare di un luogo impervio di montagna, dove i neonati vengono riportati in vita per un unico respiro, per poterli battezzare e così salvare la loro anima. Agata intraprende il viaggio con il corpo della figlia nascosto in una scatola. Durante il viaggio incontra sulla sua strada Lince un ragazzo solitario che la aiuta. I due partono per “un’avventura”, che li farà avvicinare al miracolo del “Respiro”. La recensione: Piccolo corpo è un film diretto da Laura Samani. È stato presentato al Festival di Cannes 2021 in concorso alla Settimana internazionale della critica e fuori concorso al 39° Torino film festival. Prodotto da Nefertiti Film, Rai Cinema, Tomsa Films, Vertigo Distribuzione in italiano Nefertiti Film. Fotografia Mitja Licen. Il film è stato girato in Friuli Venezia Giulia e in Veneto, nello specifico il viaggio della protagonista va dalla laguna di Caorle e Bibione alle montagne della Carnia ed al Lago del Predil, nel Tarvisiano. L’intero film è recitato in lingua friulana e dialetto veneto. Ha avuto i seguenti prestigiosi premi: David di Donatello 2022 - Miglior regista esordiente a Laura Samani Premio Flaiano 2022 - Miglior opera prima a Laura Samani Bobbio Film Festival Premio Gobbo d'oro 2022 al miglior film a Laura Samani. Musiche originali Fredrika Stahl. La sceneggiatura di gran valore e’ opera della stessa regista Laura Samani, con Marco Borromei ed Elisa Dondi. La mdp con le sue inquadrature ravvicinate segue il personaggio di Agata interpretata dalla malinconica Celeste Cescutti, ma che brava questa nuova attrice, il film ha uno stile che mi ha ricordato il capolavoro di Ermanno Olmi “L’albero degli zoccoli”. Un cinema pittorico da gustare ed odorare. Il dolore della perdita della bambina e’vissuto in modo viscerale, di pancia ed in modo reale e diretto ed Agata non concepisce in quel momento altre possibilità di diventare madre, ma si affeziona in modo disperato e totale alla mai nata, per lei non è contemplata la canonica e salvifica frase “ci sarà una prossima volta”. Il suo viaggio lo si può definire eroico, per lei è la sua missione e dovrà con coraggio superare molte prove impegnative per arrivare al traguardo, per battezzare, per un solo istante la sua piccola creatura. Agata che è una ragazza marinara, troverà la forza di inerpicarsi su montagne impervie, andando incontro all’ignoto ed al pericolo, ma lei ha una missione. Le immagini sono flou ovattate, ma hanno al contempo una grande potenza e durezza di fondo, perché il corpo ed il cuore non dimenticano l’anima. Se non si ha un nome e’ come non essere venuto al mondo e quel nome Agata lo deve trovare prima dell’addio al suo “Piccolo corpo”. Laura Samani ha diretto un film sperimentale, con grande cuore, poesia, senza paura di affrontare la morte, che fa parte della vita, fosse solo durata un attimo. Film che strazia e commuove, ma di una bellezza pura, che rimane nel panorama del nuovo cinema italiano un tentativo ben riuscito di offrire cinema alternativo, che fa soffrire, ma che delizia e purifica totalmente. Interpreti e personaggi Celeste Cescutti: Agata Ondina Quadri: Lince