Regia di Laura Samani vedi scheda film
IL TEMPO DEI MIRACOLI---- Agata cammina, portando chiuso in una cassa il corpo della figlia non battezzata in quanto nata morta. Si muove in una terra dove la Storia non è mai arrivata e chissà se ci arriverà mai: non c’è nulla nel paesaggio e neppure nelle parole pronunciate in un friulano elementare, quasi primordiale, che ne sveli la presenza. Siamo nella Carnia del primo ‘900 in un villaggio di pescatori, ma la collocazione temporale non è rilevante: in realtà il viaggio compiuto dalla protagonista e dalla compagna, Lince, incontrata per strada è un luogo mitico. Sentieri di montagne, caverne e laghi ghiacciati sono una sorta di limbo alle porte dell’inferno, prefigurazione del paese ove le anime dei non battezzati sono condannate per l’eternità. Interrogarsi sulla fede di Agata e sulla sua certezza nel prodigio di una resurrezione momentanea significherebbe fraintendere lo spirito del film: Laura Samani non intende presentare un documentario su superstizioni e credenze popolari. La divinità, a cui la donna incolta intende assicurare con il battesimo il frutto nato dal suo corpo è una condizione del suo essere nella quale il paradiso e l’inferno respirano dentro di te, sono te. In un mondo dove Dio, patria e famiglia dovevano essere ( e ancora sono per qualcuno) la regola, l’eroina di “ Piccolo corpo” costituisce allora l’anomalia, il fattore estraniante nella sua potenziale universalità: la sua capacità di vedere “l’altrove” la avvicina a figure della grande letteratura come la Lucia manzoniana. I miracoli ci sono, ma sono visibili solo a chi ci crede.
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