Regia di Jane Campion vedi scheda film
Nei commenti a Holy Smoke (lo dico subito: non una delle prove più convincenti della Campion, almeno secondo me), si legge spesso che la protagonista sarebbe stata plagiata da un guru indiano, per convertirsi al suo credo religioso. Invito a guardarsi bene il film e a riflettere su chi sia a plagiare - o quanto meno a provarci - la ragazza. A me sembra che i plagiari siano i familiari di questa Ruth, i quali non accettano la conversione alla spiritualità indiana della propria congiunta, la quale, in India, non è dedita ad alcuna pratica illecita e, benché si possa non condividere il suo credo religioso, ha praticato una libera scelta di aderire ad una setta che opera alla luce del sole, senza apparentemente fare alcun male. L'unica anomalia è che si è discostata dalla religione della famiglia.
Sono appunto i familiari ad attirarla a casa con l'inganno e a tentare di praticarle un lavaggio del cervello, anche se otterranno l'unico effetto di scatenare il tentativo di rivalsa da parte della giovane, che userà i mezzi a propria disposizione per neutralizzare questo tentativo di riportare all'ovile la pecorella smarrita.
A farne le spese, oltre che l'onore della famiglia, sarà anche il superesperto arrivato dall'America, con convinzioni tanto radicate quanto risibili, che avrà pure provato una replica in sedicesimo della "cura Ludovico", resa celebre da Arancia meccanica.
Il film è pieno di eccessi e parossismi che non convincono appieno ed ancora meno convince il finale pacificatorio ed in parte anche fuorviante, dove tutti hanno trovato la propria retta via.
Molto bravi gli interpreti, con una Kate Winslet che mostra già il proprio talento e che non manda via deluso nessuno spettatore.
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