Regia di Jane Campion vedi scheda film
La Campion continua nella sua opera di scandaglio dell'animo femminile offrendoci un altro ritratto di personaggio complesso e imprevedibile. Pare ricordarci, un film dopo un altro, come l'altra metà del cielo sia un universo vastissimo e misterioso, imperscrutabile e affascinante, ammaliante e estremamente sfaccettato, teso tra furore istintuale, moti del cuore e acume dell'intelletto. In Holy Smoke si concede il lusso di prendere di petto le situazioni, di non andare per il sottile, di essere sfacciata. Tralascia la parte poetica del suo fare cinema e lavora prevalentemente sui corpi, mostrandoci un incontro scontro di personalità e culture spesso rozzo e atipicamente esasperato. Parte bene, coraggioso e denso, ma si perde per strada cedendo a bassezze, sciatterie e volgarità. Ambiente e personaggi sgradevoli, sviluppo interessante fin là, dinamiche tra i protagonisti al limite del risibile. Restano regia e interpretazione. Sbagliato ma in qualche modo interessante.
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