Regia di Francis Veber vedi scheda film
"Vedrai, sono favolose quelle cene!"
"Favoloso invitare un infelice per sfotterlo tutta la sera?"
"Non un infelice, un coglione. Che male c'è a sfottere un coglione? Sono fatti per quello!"
Un gruppo di benestanti professionisti francesi si riunisce ogni mercoledì sera per celebrare la cena dei cretini: ognuno di loro deve portare un cretino, per farlo parlare e schernirlo tutta la serata alle sue spalle, facendogli credere che è stato invitato per motivi di lavoro o cause simili. Pierre, editore e, a quanto sembra, anche evasore fiscale, individua in Francois un cretino con cui sbalordire gli amici della cena, trattandosi di un nanetto buffo e particolarmente tonto che fa il contabile di un istituto bancario e fa costruzioni con i fiammiferi; peccato che Pierre accusi proprio poco prima della cena un brutto colpo della strega, che lo relega in casa. La moglie, intanto, disgustata dal passatempo del marito e dei suoi amici, se n'è andata e in compenso arriva il cretino Francois, che in una serata riuscirà a scombinargli, fra assurde telefonate strategiche e un denso concentrato di idiozia, il rapporto con la moglie, con l'amante, con l'ex-migliore amico e a portargli un amico ispettore del fisco in casa!
La cena dei cretini è una commedia garbata, intelligente, che fa ridere ininterrottamente per un'ora e 20' senza la minima volgarità, giocando tutto sull'equivoco, sulle situazioni paradossali, sulla differenza fra i ricconi arroganti e il povero cretino che via via si assottiglia; un film brioso e sorprendente, da lacrime agli occhi. Se è un capolavoro da 5 stelle? Forse no, ma in fondo cosa chiedere di più a una breve commedia fatta con due soldi?
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