Regia di Roberta Torre vedi scheda film
Roberta Torre, al suo secondo musical sudista, dopo “Tano da morire”, continua a considerare Palermo con le sue stradine e le sue piazze desolate, con la sua umanità bizzarra e “cinica”, la città della favole. Nel primo film favole su mafiosi pop, uomini e donne dei mercati e dei vicoli. In “Sud Side Stori” fiabe su cantanti rock arruffati, maestose prostitute nigeriane, streghe bianche e nere, su duelli musicali tra Little “Riderà” Tony e Mario Merola, Santa Rosalia e nuovi santi dalla pelle bruna. Meticciato da quartiere degradato e Shakespeare, inni alle trentamila lire per scoprire e comprare l’Africa più nera e taverne dei mille peccati, il ballo degli odalischi e le manifestazioni a favore di nuovi protettori celesti, allucinazioni e idoli della canzone italiana come angeli o diavoli custodi. Tutto e tutti sopra la soglia aspra e squallida della realtà. Verso la saturazione cromatica e fantastica del fumetto in una tragedia etnica e tonale. La voce narrante cerca di ricomporre un puzzle che stupisce meno del film d’esordio e che appare più disgregato e meno felice. È il momento, forse, di spegnere il juke-box.
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