Regia di Michael Apted vedi scheda film
Bond deve indagare sulla morte di un riccone che era in procinto di costruire un oliodotto, mentre si intrattiene sessualmente con la figlia dello stesso. A parte i soliti discorsi sulla bontà dei ricchi capitalisti contrapposta alla malvagità dei comunisti mangia bambini, credo sia difficile trovare un film su 007 in cui non funzioni nulla come in questo: Sophie Marceau è forse la Bond girl scritta peggio in assoluto (cambia caratterizzazione ogni due minuti senza un motivo preciso facendo rimpiangere la Ursula Andress di Licenza di uccidere, che era messa lì solo per la carrozzeria) giocandosela in antipatia con la stessa Denise Richards, Robert Carlyle fuori da Trainspotting e da Full Monty è un vero e proprio mistero attoriale (ed il cattivo da lui interpretato non si capisce dove diavolo voglia andare a parare: aspira ad un generico "caos"? Lavora per il KGB? Fa tutto per la strappona di turno? Boh...) e poi vediamo M, personaggio che per più di trent'anni era stato dietro le quinte ammantato di autorevolezza, che per una volta scende in campo e si fa fregare da una ragazzina deficiente. Brosnan poi, con la sua paresi facciale e la sua aria patinata da fotoromanzo non aiuta. Oltretutto trovo fuori luogo certi picchi di umorismo demenziale (ad esempio la scena conclusiva) visto che tutto il film, non si sa bene perché, si prende maledettamente sul serio. Non sono malvagie le scene d'azione (se uno si accontenta di poco).
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