Regia di Michael Apted vedi scheda film
L'ultimo Bond del secondo millenio si intitola "Il mondo non basta" ma forse sarebbe stato meglio chiamarlo "James Bond non basta" a giudicare dal cast bestiale (in senso positivo) che questo film possiede oltre allo stesso Brosnan: la Marceau, Carlyle, la Richards, Cleese, Coltrane (l'Hagrid dei film di Harry Potter, apparso già in "Goldeneye"), ovviamente la Dench e persino un piccolo ruolo per la Cucinotta. Con un spiegamento di attori come questo ci si attende molto, moltissimo. Non proprio. "Il mondo non basta" è un film discreto, carino insomma, ma ti aspetteresti molto di più. Puzza di occasione sprecata lontano un miglio. Carlyle poi che come attore è superbo qua appare mal utilizzato, la Richards è quasi irrilevante, Cleese sembra uscito direttamente dai Monty Python. Solo la Marceu è strepitosa, bellissima. Il resto? Il resto è una storia che presenta un numero assurdo di esplosioni e botti ma sopratutto presenta una storia che non sa quasi di niente. Altro spreco visto l'inizio, davvero ottimo. Una trama che non è così interessante e che talvolta sembra andare nel pallone. Stavolta Brosnan è il male minore anche perché oramai il suo personaggio è quello, ovvero sempre impeccabile, sempre perfetto, sempre vincente e quindi o lo sopporti o lo detesti. Tuttavia qualcosa da ricordare c'è: l'ultima apparizione di Llewelyn, colui che dal 1963 al 1999 (esclusi "Licenza di uccidere" e "Vivi e lascia morire") ha dato il volto a Q. Da ricordare per la macabra coincidenza che vede la sua morte poco dopo la fine delle riprese (per incidente d'auto) e la sua scena nel film dove si parla della sua pensione, s'introduce il suo assistente che poi lo rimpiazzerà, dove ricorda a Bond cosa gli ha insegnato e per la sua uscita di scena. Se ne va così l'ultimo piccolo grandissimo pilastro della saga. All'alba del terzo millenio, per 007, ora tutto è completamente nuovo.
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