Regia di Michael Apted vedi scheda film
Il botteghino rispose bene sia all'esordio con "Goldeneye", che rilanciò il mito di Bond, e che illuse i fans circa un nuovo corso a sè stante, che al successivo "Il domani non muore mai", ben più bolso e stiracchiato: ecco due anni dopo il terzo film della serie con Pierce Brosnan a dar movenze d'azione e seduzione alla spia britannica , con un cast tra i più ricchi della serie, con le belle Sophie Marceau e Denise Richards ( con apparizione iniziale di Maria Grazia Cucinotta a interpretare una killer destinata a una brutta fine) a contendersi le arti amatorie e la collaborazione di 007 , e Robert Carlyle nei panni di un terrorista psicopatico, Renard, cui una lesione impedisce di percepire il dolore fisico. Benchè l'allestimento sia colossale, e la sceneggiatura più succosa del film precedente, che imbastiva uno sfinente scontro a fuoco tra uomini del MI6 e nemici per supplire ad un'evidente carenza d'idee, non ci troviamo di fronte a un episodio tra i migliori, nonostante il tentativo di un colpo di scena decisivo verso la fine. Brosnan, si è già detto, ha posseduto il carisma, il phisique du role, la vaga spietatezza e il fascino del personaggio fleminghiano, ma si giunge al finale con qualche punta di noia, e per un kolossal da alti incassi non è esattamente il compimento perfetto della missione.
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