Regia di John N. Smith vedi scheda film
Se si potessero centrifugare insieme “Kramer contro Kramer” e “Mrs Doubtfire (Mammo per sempre)”, il risultato sarebbeesattamente “Il mio campione”, un film lievemente melodrammatico sulla condizione del “mammo”. Russ è un giovane avvocato che lavora in uno studio di una piccola cittadina del Kansas. Abbandonato senza una spiegazione dalla moglie, Russ ha dovuto lasciare un lucroso lavoro in uno studio di Chicago per accudire Calvin, il figlioletto vispo e sempre pericolosamente in movimento. La condizione del “mammo” in fondo si addice al giovane avvocato, che a tempo perso fa anche l’allenatore di basket, ma l’incontro con la sorella di un suo giocatore e il ritorno inatteso della moglie provocano scompiglio nella sua vita. Diretto da John N. Smith (“Pensieri pericolosi” con Michelle Pfeiffer), “Il mio campione” non convince completamente dal punto di vista della sceneggiatura: la storia del rapporto tra i due ex coniugi, infatti, ha più buchi di un colabrodo; al contrario, invece, diverte il confronto vivace e pieno di puntigli tra il giovane padre e il suo piccolo-grande “campione”, dal quale forse i genitori avrebbero molto da imparare.
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