Regia di Luc Dardenne, Jean-Pierre Dardenne vedi scheda film
Questa opera seconda dei Dardenne per me è stata una folgorazione.Ancora non conoscevo il loro primo film,La promesse,ma quella sera in un festival estivo,nella sala semivuota ,ebbi la netta sensazione di aver appena visto un film che non avrei dimenticato tanto facilmente.Un cinema stilisticamente puro,con la macchina da presa a spalla che segue a pochi centimetri di distanza tutti i mesti rituali di Rosetta per cercare di collezionare pranzo e cena:i pesci che cerca di pescare nel laghetto paludoso,il lavoro,la roulotte nel campeggio in cui vive con la madre alcolizzata.Perde il lavoro e tutto il suo mondo collassa miseramente.Il lavoro per lei è qualcosa in più del semplice simbolo di appartenenza alla società degli uomini,per lei è motivo di sopravvivenza,il limite che separa la sua vita povera da una vita impossibile da vivere ancora più colma degli stenti di cui già porta i segni addosso.Le è stato interrotto proditoriamente il corto circuito produci,lavora,crepa.E'rimasta solo l'ultima parte del trittico.Rosetta e la madre sono rifiuti della società,scorie tossiche da tenere il più possibile lontane,lontano dagli occhi e quindi anche dal cuore.E la giovane ne è ben consapevole a tal punto che la disperazione la spinge a far perdere il lavoro all'unico che aveva mostrato per lei un minimo di comprensione e perchè no anche di affetto.Ne prende il posto ma non dura per molto.Vorrebbe farla finita ma probabilmente non le bastano neanche i soldi per suicidarsi con la bombola del gas.La durezza della sua vita si riflette anche nella sua anaffettività volontaria:Rosetta procede come un automa,col paraocchi rifiutandosi di guardare quello che sta succedendo attorno a lei.Emilie Dequenne che la intepreta si rivela straordinaria.II film dei Dardenne è un film importante.Di più è un film necessario per guardare all'interno della nostra coscienza e interrogarsi su cosa è giusto e su cosa è sbagliato e se noi nel nostro piccolo si possa fare di più.La disoccupazione è una piaga sociale che spesso viene sottovalutata dal politico di turno che fa finta di non sapere che anche un solo disoccupato è un disoccupato di troppo.Questo è un cinema alt(r)o.Fruga nelle emozioni,ruba i respiri dei protagonisti,registra senza filtri quello che sta accadendo attorno a noi e che noi vorremmo evitare di vedere.Realismo puro senza bisogno di sbandierare manifesti programmatici.O meglio dogmatici.
regia eccellente
regia eccellente
straordinaria
bravo
efficace nella parte della madre alcolizzata
ottimo,l'attore feticcio dei Dardenne
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