La recensione su Dos

di undying

1 stelle

Poche idee per una storia impossibile, via di mezzo tra Saw e Human centipede. Due attori, costretti a pronunciare dialoghi da seduta psichiatrica, tormentano lo spettatore con azioni ridicole. Un'unica stanza costituisce la scenografia di questo brutto e insopportabile pseudo-thriller spagnolo.

Due sconosciuti, un uomo e una donna, riprendono i sensi in una camera da letto, scoprendo di essere stati cuciti per l'addome. Nella stanza sono presenti due quadri identici. Non sanno perché, nè come, sono arrivati lì. Lui ha 38 anni (ed è un puttano), lei (dice, mentendo) 33 (sposata a un cristiano più anziano, che ovviamente cornifica). Il disgraziato lavora in un porto, la fedifraga è una commessa. Apparentemente, non hanno nulla in comune.

La solita idea copiata da Saw, con individui che riprendono i sensi in una situazione ambigua, senza sapere come sono giunti lì. Un pizzico di Human centipede e dialoghi deliranti con esternazioni numerologiche (il due, c'entra di mezzo) e situazioni grottesche (dovranno espletare bisogni fisiologici e la cosa, per quanto strana, li diverte). Mar Targarona è una regista dotata di ben poco talento e di certo non l'aiuta una sceneggiatura, opera di altri tre autori, che fa acqua da tutte le parti. Dos poteva forse essere tollerato come cortometraggio, magari trattato in chiave ironica. Come thriller diventa un'involontaria parodia con due attori nudi (ma poco gradevoli da vedere) dall'inizio alla fine, costretti a starsene appiccicati in una stanzetta, a pronunciare dialoghi inascoltabili e rappresentare una confusa parabola dei rapporti di coppia. Mogli, mariti, amanti, traditori, con strampalate divagazioni sui parti gemellari, e al povero spettatore tocca sorbirsi una lagna senza pari. Anzi due: un brutto film e una brutta storia, tanto che il titolo stesso invita a definire la sofferta visione a male parole: "dos pelotas"!