Trama
Isabella vive un'esistenza modesta e frustrante in un quartiere popolare di Latina. Suo marito è morto da tre anni, lasciandola sola con il figlio Paolo (12 anni), chiamato così dal padre proprio in onore del suo idolo calcistico: Paolo Rossi. Anche Paolo, come il grande calciatore, ha un piede sinistro fenomenale, e dalla morte di suo marito Isabella è ossessionata dall'idea di farlo diventare un calciatore professionista. Quando viene a sapere di un torneo che potrebbe dare a Paolo l'opportunità di giocare davanti ai più grandi talent scout italiani, Isabella fa di tutto pur di farlo ammettere. Accecata dal desiderio di dare questa possibilità al figlio, Isabella cade preda dei personaggi senza scrupoli che serpeggiano nel mondo del calcio giovanile. In aggiunta, deve fare i conti con i problemi della vita quotidiana di una madre single e con un fantasma del suo passato con il quale ancora non ha fatto pace. Paolo fa del suo meglio per non deludere le aspettative della madre, ma la loro relazione viene messa alla prova dalla pressione dal percorso che stanno intraprendendo.
Curiosità
LA PAROLA AL REGISTA
"L’avventura di una madre sola che cerca a tutti costi di ottenere per il proprio figlio dodicenne una chance nel mondo spietato del calcio professionistico: questa mi è sembrata da subito un’idea forte e attuale in grado di generare un racconto che potesse fondere toni aspri e drammatici, con quelli più leggeri e umoristici, provenienti dalla possibilità d’inserire una figura femminile all’interno di un ambiente a maggioranza maschile e a lei avverso. Una commedia drammatica, insomma, con al centro il viaggio di una donna, ossessionata da un sogno, e di un ragazzino che la segue e fa di tutto per essere all’altezza di quel proposito; un viaggio capace d’addentrarsi nella vita di una madre e un figlio rimasti soli, per arrivare, infine, al cuore della loro relazione.
In Mancino naturale, il tema che mi ha interessato di più sviluppare è quello della capacità di amare nei tempi e nei modi dovuti le persone a cui teniamo, e di come l’incapacità di farlo pesi su di noi inevitabilmente per il tempo a venire. Ciò che spinge Isabella verso il suo obbiettivo, infatti, non è un semplice sogno di riscatto sociale, ma qualcosa di più profondo. La donna sente di aver disatteso l’amore che la legava al marito, non assecondando le aspirazioni di questi quando era in vita. Così, adesso, cerca di realizzare con tutti i propri mezzi un desiderio dell’uomo scomparso: vedere il proprio figlio diventare un calciatore professionista. Isabella pensa che, esaudendolo, riuscirà a porre rimedio alla sua dimostrata incapacità di amare. Ma così facendo si trova a sbagliare per la seconda volta. Ora, infatti, sta disattendendo l’amore per il figlio costretto a seguirla in un’impresa più grande di lui: riuscire a diventare un calciatore per sottrarre la madre alla sua infelicità!".
Trailer
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Commenti (5) vedi tutti
Buon film. Brava Claudia Gerini e anche il triste giovane protagonista rappresentante dei tanti ragazzini pressati dai genitori che ne vogliono fare piccoli campioni a tutti i costi
commento di Artemisia1593Nel complesso è un Film che può attirare solo per 30' poi il tutto si fa meno appassionante.voto.4.
commento di chribio1Mancino naturale fa pensare a Bellissima di Luchino Visconti. Claudia Gerini in questa commovente performance ricorda la fantastica Anna Magnani di quel capolavoro, con la stessa parlata romanesca.
leggi la recensione completa di claudio1959La regia è abile nel mantenersi in equilibrio tra commedia e dramma ed anche nella direzione degli attori in primis con la Gerini che ha la tendenza ad andare sopra le righe. A dispetto della coproduzione francese un film che può dirsi italiano anche nei contributi musicali e sopra la media del suo genere (anche se oggi non è che ci voglia molto).
commento di bombo1Recitato alla meno peggio, un po' in dialetto, con scene banali; personaggi squallidi e ignoranti capaci solo di irritare lo spettatore. Il giovane protagonista con la faccia da funerale risulta antipatico come la madre.
commento di gruvieraz