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Daliland

Regia di Mary Harron vedi scheda film

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claudio1959

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Daliland

di claudio1959
8 stelle

Affascinante film di Mary Harron, uno scrupoloso racconto del tramonto umano ed artistico di uno dei geni del nostro secolo Salvador Dali’, guardatelo non ve ne pentirete, perché si tratta di grande cinema.

locandina

Daliland (2022): locandina

Ben Kingsley, Barbara Sukowa

Daliland (2022): Ben Kingsley, Barbara Sukowa

Ben Kingsley, Barbara Sukowa

Daliland (2022): Ben Kingsley, Barbara Sukowa

Dalíland Stati Uniti 2022 la trama: New York nel 1973, Salvador Dalí alloggia al prestigioso hotel Ritz insieme alla moglie Gala Éluard Dalí e sta preparando la sua imminente esposizione. James uno stagista giovane ed ancora inesperto, però grande amante dell’arte viene scelto personalmente da Dalí come suo assistente personale. James vivrà l’esperienza più emozionante della sua vita, vedrà il crepuscolo del grande maestro, uno dei più grandi di tutti i tempi. Conoscerà non solo l’artista, ma soprattutto l’uomo, con i suoi pregi, le sue fragilità, la sua paura di morire e di ammalarsi. Salvador Dalí conduce uno stile di vita libertino e godereccio, che lo consuma in modo inesorabile economicamente ed emotivamente, con un inizio di morbo di Parkinson, che lo condizionerà nella sua capacità artistica fino alla fine dei suoi giorni. La recensione: Ci sono nella storia dell’umanità e di riflesso nella cultura, nelle arti e nella letteratura delle persone incatalogabili, geni assoluti e folli, Salvador Dalí appartiene a questa rara specie e Dalíland il bel film girato da Mary Harron ci racconta il suo crepuscolo, una regista che mi piace molto per come usa la mdp e per la potenza del suo cinema altamente drammatico e passionale, come ad esempio in “Charlie Says” del 2018. La Harron riesce a farci capire insieme ai suoi sceneggiatori la mente del grande maestro surrealista abbinato all’uomo e personaggio, tanto amato e rispettato da Pablo Picasso e Luis Buñuel. Un uomo che ha perso il contatto con la realtà addolorato per i continui tradimenti della moglie Gala ed ossessionato dalla paura di morire, costretto inoltre a continuare a produrre la sua arte, con una ispirazione ormai inaridita, solo per poter mantenere un alto tenore e stile di vita. Mary Harron mette in scena un uomo sul suo “Sunset Boulevard”, il suo Viale del tramonto di Wilderiana memoria. Altro tema illustrato bene è quello della sessualità, un vero leit motiv della sua vita e della sua arte applicata. Al Ritz il maestro si circonda delle classiche modelle muse che compongono il suo harem, le usa per trarre ispirazione, pur essendo ormai casto, un sesso immaginato e non praticato quindi. Eccellente l’interpretazione di Ben Kingsley nel ruolo di Salvador Dalí interprete come chi mastica cinema sa di “Gandhi” del 1982 di : Richard Attenborough, film per il quale il grande attore britannico fu insignito del premio Oscar per il ruolo di protagonista.Molto brava anche la grande attrice Barbara Sukowa che interpreta la difficile parte e la rende bene di Gala Éluard Dalí, indimenticabile nel ruolo della vita “Anni di piombo” del 1981 di Margarethe von Trotta, il film ha vinto il Leone d'oro al miglior film alla 38ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia. Il giovane attore Christopher Briney invece è James lo stagista, ruolo importante, perché è il collante della storia, poiché Mary Harron ci racconta benissimo il suo punto di vista e la sua angolazione. Molto brava ed affascinante inoltre Andreja Peji nel ruolo di Amanda Lear, lo stesso fascino androgino interpretazione perfetta. Da menzionare assolutamente anche la fotografia che ci fa tornare indietro nei favolosi anni settanta di New York di Marcel Zyskind, la colonna sonora pregevole di Edmund Butt, con tante belle canzoni pop, che sound in quegli anni magici e la scenografia splendida di Isona Rigau e Tanya Bowd. Film che mi sento di consigliare girato con classe, attenzione e rispetto, una regia certamente sofisticata, ma d’autore. Da grande amante del cinema di Alfred Hitchcock mi permetto di ricordare che nel 1945, Hitchcock commissionò a Dalí la realizzazione del dipinto monumentale Spellbound, visibile nell’omonimo film (apparso in Italia con il titolo “Io ti salverò”), i cui protagonisti erano Ingrid Bergman e Gregory Peck. Inoltre mi piace segnalare “Salvador Dalí. La ricerca dell’immortalità” del 2018 bellissimo documentario NEXO DIGITAL imperdibile. Ho sempre amato l’opera di Salvador Dalí e mi sono sentito onorato di redigere questo mio scritto dedicato ad un grandissimo, che ha influenzato la mia vita personale e l’ha resa più ricca e più bella. Voto 8 al film 10 con lode al personaggio. Interpreti e personaggi Ben Kingsley: Salvador Dalí Barbara Sukowa: Gala Éluard Dalí Ezra Miller: Dalí da giovane Christopher Briney: James Rupert Graves: Cap. Moore Andreja Pejic: Amanda Lear Alexander Beyer: Christoffe Mark McKenna: Alex Cooper Zachary Nachbar-Seckel: Jeff Fenholt Avital Lvova: Gala da giovane

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