Regia di Alex Garland vedi scheda film
Una donna cerca rifugio in una casa persa nella campagna, dopo che il marito, dal quale voleva divorziare, ha deciso di suicidarsi per causa sua. Qui, però, dovrà affrontare altri guai, e soprattutto la comparsa di un uomo misterioso - nudo e coperto da ferite - che esce dal bosco e sembra intenzionato a perseguitarla.
Dopo avere ottenuto risultati eccellenti con un film di fantascienza, Ex Machina, Alex Garland si cimenta con il genere horror. Men, tuttavia, non vuole solo spaventare ma tramettere un messaggio preciso, ovvero rappresentare la violenza che gli uomini esercitano implacabilmente sulle donne. Oltre a un (ormai ex) marito violento, la protagonista dovrà fare i conti con l’uomo nudo e ferito, ma anche con un vicario degenerato, un minorato che vuole giocare con lei a nascondino, un signore che pare gentile ma rivela presto la sua duplice natura. E tutti, insieme, non sono altro che lo stesso medesimo Uomo: il maschilista che vuole sopraffare la Donna, piegandola alla sua volontà. Fin quando il film di Garland si mantiene in sottile equilibrio tra reale e irreale, e non si capisce bene dove vada a parare, risulta intrigante: quando - nella seconda parte - la metafora si fa manifesta e tutto degenera in una visione onirica e strampalata, perde buona parte del suo fascino. E, nel complesso, diviene un film horror sì originale, ma che convince solo a metà.
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