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Men

Regia di Alex Garland vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Men

di port cros
8 stelle

Jessie Buckley

Men (2022): Jessie Buckley

 

75° FESTIVAL DI CANNES 2022 - LA QUINZAINE DES RÉALISATEURS

 

 

Harper (Jessie Buckley) è una donna londinese traumatizzata dal suicidio del marito a cui aveva espresso l'intenzione di divorziare, che cerca un po' di serenità a contatto con la natura affittando un'antica villa in un villaggio della campagna inglese. La donna tuttavia non riesce per nulla a stare tranquilla: fa incontri inquietanti nel corso delle sue passeggiate nel bosco e vede poi un estraneo nudo aggirarsi nel giardino di casa, mentre in paese incontra un prete che la colpevolizza per la morte del marito ed un ragazzino villano. Ci rendiamo conto che c'è qualcosa di molto strano nei diversi abitanti di sesso maschile dell'ameno villaggetto e ci vuole un attimo prima che ci rendiamo conto che hanno tutti il volto, modificato da trucco o computer grafica, dell'attore Rory Kinnear, che avevamo conosciuto dapprima come buffo agente immobiliare che le mostrava la casa.

 

In questo horror psicologico estremamente inquietante, Alex Garland riesce a farci veramente paura dominando al meglio gli stilemi del genere con estro visionario. Si prende i gusti tempi per far salire la tensione e far gradualmente comprendere la natura della minaccia, che dapprima appare infestare le profondità del tunnel nel bosco che risuonano dell'eco della protagonista e poi la insegue diventando home invasion, proseguendo con la moltiplicazione dei mostri dal medesimo volto e, senza paura di osare, con unaterrificante sequela di modificazioni corporee à la Cronenberg. Quando per difesa Harper taglia la mano di uno degli uomini, la stessa mutilazione riappare in tutte le altre personificazioni del maschile, per arrivare ad una catena di parti sempre più mostruosi ed a un finale volutamente ambiguo ed aperto.

 

scena

Men (2022): scena

 

I mostri di Men sono quelli della mente, partoriti dal trauma e dal senso di colpa di Harper per il suicidio del marito di cui si ritiene almeno in parte responsabile, nonostante l'uomo ci appaia nei flashback come violento e manipolativo. Le aggressioni dei tanti uomini dallo stesso volto sono emblematiche del conflittuale rapporto della protagonista con il mondo maschile e col suo lato distruttivo e autodistruttivo, dopo la tragica fine del suo matrimonio. Alex Garland riesce a cucire perfettamente insieme l'angolazione psicologica e quella più propriamente horror, confezionando un'opera tesissima e densa che non lascia tirare il fiato nemmeno un secondo fino al finale in un susseguirsi incessante di svolte ardite sempre più originali e spiazzanti.

 

Giovano alla riuscita la bravura sia di Jessie Buckley che riesce a convogliare l'interiorità traumatizzata della protagonista sia del molteplice Rory Kinnear che, lungi da affidarsi al mero trucco ed effetti speciali, infonde a ognuna delle sue personificazioni una sua autonoma interpretazione.

 

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