Regia di Gregg Araki vedi scheda film
Nuovo capitolo - simili argomenti e mezzi - per il cinema superkitsch, ultracolorato e patinato di Gregg Araki, con un ennesimo film colmo di adolescenti e post-adolescenti azzimati e bellocci come nelle pubblicità delle creme antibrufoli. Anche sceneggiatore, Araki racconta la solita storia di ragazzi sbandati nell'America di fine anni '90 , in cui le uniche certezze sembrano essere sempre e solo le deviazioni e le esagerazioni; e se in Splendidi amori droga, alcol e violenza passano in secondo o terzo piano, rimane comunque al centro di tutta la storia la precarietà sentimentale/sessuale dei "giovani d'oggi". Senza nomi di rilievo nel cast e con una protagonista monoespressiva (bella ragazza, per carità, ma comunque monoespressiva) come Kathleen Robertson, Splendidi amori non fa che ricalcare i precedenti lavori del regista variando nomi e dialoghi, ma riproponendo in linea di massima situazioni e contesti già visti e rivisti; oltrettutto - come appena notato, ma è un discorso valido non soltanto per la Robertson - le scelte di casting a favore di giovanotti/e piacenti ma scarsamente dotati a livello attoriale, purtroppo, non pagano. Il finale ("Chi è il padre, io o lui?"), lungi dal riuscire a essere trasgressivo o chissà che altro si potesse proporre Araki, è semplicemente sciocco. 3/10.
Una ragazza si divide fra due pretendenti; non riuscendo a scegliere, li fa diventare amici e instaura un menage à trois alla luce del sole. Quando rimane incinta però si scatenano i problemi; soprattutto perchè nel frattempo si è innamorata di un altro ancora.
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