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Il fantasma

Regia di João Pedro Rodrigues vedi scheda film

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alan smithee

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La recensione su Il fantasma

di alan smithee
9 stelle

La solitudine, l'indifferenza del mondo tutto attorno, la mancanza di sensibilità, il freddo dell'anima, il vuoto dei sentimenti: tutti disagi e devastazioni cerebrali che incitano il bello e solitario Sergio alla ricerca di nuove, perverse e sin sofisticate forme di piacere e soddisfazione almeno passeggere: un paradiso di perdizione in cui il ragazzo - di giorno netturbino e di sera misterioso uomo nero in lattice e cerniere tattiche e nei posti giusti per agevolare i contatti col piacere piu' estremo ed animale - si rifugia per sopravvivere ad una esistenza di vacua quotidianita', in cui non c'e' spazio, voglia ed attitudine per lasciarsi andare a sentimenti duraturi e genuini. Nemmeno con una collega coetanea che gli fa il filo inutilmente: perche' a Sergio piace l'uomo brutale, estremo; piace la sofferenza, la prevaricazione; piace farsi prendere e dominare da sconosciuti in luoghi pubblici e dominare a sua volta senza nemmeno guardare in volto l'umanita' gelida ed indifferente che incrocia la sua esistenza di persona qualunque.

 

Poi un giorno, chiamato a ritirare un elettrodomestico presso una abitazione residenziale, il ragazzo perde letteralmente la testa per un coetaneo muscoloso e riservato, che invece non lo degna minimamente di attenzione alcuna, ed anzi appare visibilmente scocciato di trovarselo sempre innanzi, nello spogliatoio della piscina, nei pressi della propria abitazione. Sergio, ossessionato e forse per la prima volta coivolto affettivamente, arrivera' a rapire l'oggetto (perchè di ciò stiamo comunque parlando, di un mercato di carne e membra) dei propri incontenibili istinti, dopo averlo pedinato a lungo, per poi abbandonarlo come un sacco di rifiuti e fare ritorno, sempre mascherato ed in tuta attillata alla Diabolik, presso la discarica che il suo alter ego ben conosce.

 

Meta finale di un lavoro logorante ma in grado almeno in parte se non di gratificarlo, almeno di distrarlo dalle proprie incontenibili ossessioni, ed idillio terminale di una solitidine senza rimedio che non riesce piu' a trovare stimoli nemmeno nella perversione di rapporti occasionali e masochistici, la discarica potra' finalmente accogliere il suo fantasma ed erigere la sua figura sinuosa ed oscura a signore delle cose dimenticate dal tempo e dagli uomini.

Un esordio sensazionale, scandaloso, duro, spigoloso, ma affascinante per un regista che continuera' a crescere in ogni sua notevole opera successiva, e cineasta di spicco tra la cinematografia portoghese ed europea in generale.

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