Regia di Sofia Coppola vedi scheda film
In una città di provincia del Michigan, a metà degli anni settanta, il suicidio della più piccola delle cinque sorelle Lisbon, la tredicenne Cecilia, attira l'attenzione dei ragazzi del vicinato, che prendono ad indagare sui retroscena della vicenda. L'indagine diventerà un'ossessione quando - poco tempo dopo essere state recluse in casa e ritirate dalla scuola - anche le altre quattro decideranno di imboccare la strada di Cecilia.
Figlia d'arte (suo padre è Francis Ford Coppola), fallita come attrice (la sua Maria Corleone, nel Padrino - Parte III, venne stroncata dai critici di mezzo mondo) e come stilista, Sofia Coppola tenta anche la carta della regia, in attesa di diventare una popstar o un'anchor-woman. Fatto sta che anche la tappa dietro la macchina da presa segna lo scarso talento della figlia di papà: il racconto di Jeffrey Eugenides finisce col somigliare ad una copia sbiadita di Picnic ad Hanging Rock, nel quale soltanto l'atmosfera familiare morbosa e la colonna sonora in stile Pink Floyd si conquistano una menzione di merito. Il resto è paccottiglia raccontata con stile incoerente, gusto kitsch dell'immagine (viene anche recuperato lo split-screen, una mania degli anni settanta), ninfette protagoniste piene di tracotanza, racconto sfibrato, banalità diffuse.
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