Regia di Samira Makhmalbaf vedi scheda film
Sentimenti contrastanti su questo film, che come tale non è granchè, ma è sicuramente buono come documentario e spaccato su certa umanità. Da un lato non si può non pensare con simpatia a chi non ha nulla di nulla, vive nella miseria in territori dimenticati da dio e assurdamente inospitali. Dall'altra parte, in quest'Italia che va a remengo, ti viene da pensare che hai già i tuoi problemi, spiace per loro ma che si arrangino; chè l'italiano medio deve pensare più ad arrivare a fine mese. Però va giudicato il film, e qua, a parte certe immagini non c'è granchè: trama quasi nulla, dialoghi al limite del comico involontario, sembrano scritti dagli autori di Zelig. "Ti piacerebbe imparare a scrivere?" "Sì" "Ti piacerebbe imparare?" "Sì" "come ti chiami?" "Giovanni" "Come?" "Giovanni" "Ti piacerebbe imparare a scrivere?" e vaffanculo!
Oltre a ciò il film è pesante (meno del previsto), incompleto e segue un po' la moda secondo cui tutto ciò che arriva da Iran, Algeria, Azerbaigian deve essere d'essai e bello, ma su questo già ci fu il giudizio definitivo da parte di Fantozzi (film stroncato dai critici e ora super rivalutato).
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