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La petite mort (IV)

Regia di Marcel Walz vedi scheda film

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La recensione su La petite mort (IV)

di undying
4 stelle

La versione tedesca di Hostel (2005) trasuda sangue e marciume etico ad ogni fotogramma. Girato a basso budget ma reso (s)godevole (a seconda dei punti vista) dal buon lavoro dell'effettista Olaf Ittenbach. Ne stiano alla larga i puri di cuore e gli animi sensibili.

 

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La petite mort (IV) (2009): locandina

 

Tre amici - Simon, Nina e Dodo - decidono di raggiungere in aereo Maiorca ma, durante uno scalo a Francoforte, il volo subisce un forte ritardo. I tre vengono rapinati e finiscono in un locale fetish chiamato "Maison de la Petite Mort", un luogo frequentato da ricchi e perversi affiliati della "Classe Elite": membri che si incontrano segretamente nel seminterrato del locale, per attuare sanguinosi giochi di morte.

 

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La petite mort: Inés Zahmoul e Anna Habeck

 

Ispirato da un reale fatto di cronaca (stando all'introduzione con voce fuori campo, avvenuto nel 1996), Marcel Walz pensa di realizzare la versione tedesca di Hostel (Eli Roth, 2005). Con un budget del tutto differente, ma con il supporto di Olaf Ittenbach (agli effetti speciali), mette in scena la triste e dolorosa odissea insanguinata di una coppia (lei è cieca) accompagnata da un amica, che viene a trovarsi "nel posto sbagliato al momento sbagliato". La storia, sintetizzata nella prima mezz'ora, lascia quindi posto al solito campionario di efferatezze e torture (evirazioni, occhi espulsi dalle orbite, docce di sangue, teste scalpate o massacrate) del tutto fuori luogo in un contesto in cui ci viene detto che i responsabili l'hanno fatta franca.

 

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La petite mort: scena

 

Povero, in tutti i sensi, La petite mort ha un seguito ancora peggiore, del tutto privo di una vera e propria sceneggiatura. Simon è interpretato da Andreas Pape, attore che ricopre anche i ruoli di cineoperatore e produttore (non solo in questa occasione). Mentre Ittenbach è nome che non necessita di presentazioni, essendo regista di punta (ma soprattutto effettista) che ha relegato la sua attività al cinema ultra splatter teutonico. Il film è dedicato alla memoria di Margarethe e Ernst Bayer, due nomi che ritornano nei titoli di coda in buona parte della filmografia di Walz (anche in: Road Rip, TorturaKlischeeAvantgardePopular e La petite mort 2), per essere poi dimenticati quando il regista passa al mainstream americano con il remake di Blood feast (2016). Da quel momento, Walz sembra avere del tutto cambiato rotta, arrivando a dirigere lungometraggi piuttosto brutti, innocui e forse più noiosi dei primi folli splatter, tipo l'inguardabile Blind (2020). Ad ogni modo, la visione di un film come La petite mort è altamente sconsigliata a chi fosse a digiuno di cinema truculento e/o splatter. 

 

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"Pagherà mai qualcuno per il sangue versato?
No, nessuno.
Semplicemente la neve si scioglierà, ricrescerà la verde erba, rivestirà la terra

… ricresceranno le biade rigogliose

... tremerà l’afa sui campi, e traccia non resterà del sangue versato."

(Mikhail Bulgakov)

 

La petite mort (Marcel Walz, 2009) - Clip

 

F.P. 11/06/2021 - Versione visionata in lingua tedesca (durata: 74'26")

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