Regia di Michael Rymer vedi scheda film
Harry e Kate sono due schizofrenici che si conoscono durante la terapia di gruppo, si innamorano e vanno a vivere insieme. Lei viene da una storia familiare devastata, lui ha invece la famiglia del fratello, perbene e affettuoso, su cui contare. Quando lei resta incinta e vuol tenere il bimbo, la faccenda coinvolge tutti. I due però dimostreranno insospettate doti di autogestione, rivolgendosi a presagi, coincidenze aritmetiche e immaginarie presenze luminose. Dopo una scena di parto cruda e coinvolgente, il finale sarà tragico e speranzoso insieme. Il soggetto ha trovate non banali, e i buoni propositi ci sono. Purtroppo l’insieme è televisivo, cosicché man mano che diventa visionario e mélo il film perde colpi. La direzione degli attori tende alla macchietta, ed è un peccato, perché i protagonisti Jacqueline McKenzie e John Lynch (bravo caratterista inglese, da “Edoardo II” a “Sliding Doors”) hanno facce credibili e qualche espressione autentica.
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