Regia di Roberto De Feo, Paolo Strippoli vedi scheda film
A Classic Horror Story, come si può intuire dal titolo, è un film che vuole giocare col genere e con lo spettatore, sfidando anche il pubblico di massa italiano in una divertente scena mid-credits. Se nella prima ora l'opera di Roberto De Feo e Paolo Strippoli ripercorre lucidamente tutti i passaggi narrativi dovuti ad una classica storia dell'orrore, la seconda parte di film si apre ad un paio di ribaltamenti divertenti che sicuramente sorprenderanno chi non è avvezzo al genere.
Certo, a questo film si può rinfacciare l'evidente debito ad altre opere come Midsommar o Quella casa nel bosco, così come la comodità di coprirsi le spalle attraverso un importante dialogo metatestuale; eppure, in quello stesso scambio di battute A Classic Horror Story tira in ballo il discorso mai banale del fascino della violenza, che dovrebbe spaventare al telegiornale, non al cinema: un tentativo romantico di aprire gli occhi ad un pubblico bigotto, come quello italiano, ma anche l'annuncio di un ricambio generazionale in corso (finalmente).
E chiudo in modo molto semplice: ma cosa si può dire ad uno slasher folkloristico italiano che, dal punto di vista del puro intrattenimento, funziona alla grande? Chapeau.
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