Regia di Roberto De Feo, Paolo Strippoli vedi scheda film
Horror italiano realizzato con un budget miracoloso (3.000.000 di €) ma dal risultato deludente. Un mix di scene ispirate da titoli famosi, incastrate tra loro senza coerenza. Privo anche di effetti speciali, con sequenze violente lasciate del tutto fuori campo.
A Classic Horror Story (2021): locandina
In viaggio su un camper, cinque persone si ritrovano, dopo un incidente, nel mezzo di una foresta senza sapere come ci sono arrivate. Scoprono con orrore che non c'è modo di fuggire e si trovano loro malgrado circondati da strani individui che praticano sacrifici umani in onore di tre divinità: Osso, Mastrosso e Carcagnosso.
"È solo la scopiazzatura di tanti altri film." (Elisa)
Produzione "Netflix" dal consistente budget di circa 3.000.000 € che, per un film horror in Italia, è quasi un miracolo. Di classico (e di horror) però qui non c'è assolutamente nulla, al contrario: la sceneggiatura mette assieme molte idee prese senza troppa originalità, da titoli famosi per lo più americani (solo per citare i più evidenti: Blair witch project, The village, Quella casa nel bosco, Mindsommar, Wrong turn, The wicker man). Il titolo stesso, per grafica, rimanda alla famosa serie "American horror story". A classic horror story ha pregi e difetti ormai consolidati nelle produzioni italiane degli ultimi anni, in genere quelle indipendenti (cioè girate con pochi soldi). Risaltano sicuramente la bella cinematografia e una regia che sa come ottenere un buon effetto sul piano visivo. Qui poi, in via del tutto eccezionale, anche gli attori meritano d'essere apprezzati. Ma la storia proprio non si lascia seguire, mettendo assieme troppe suggestioni che poi convergono in un finale del tutto confusionario, polemico e quasi burlesco. Interessante l'uso del tutto spericolato di alcuni brani a dir poco estranei al genere ("Il cielo in una stanza" ed "Era una casa molto carina"), ma ancora una volta a prevalere sono i difetti, imputabili al racconto, del tutto derivativo e per nulla originale.
La polemica contro chi non apprezza in genere gli horror italiani recenti, avviata inappropriatamente dai due registi (con un inadatto siparietto sui titoli di coda, dove un tizio gioca con il telecomando sul sito di streaming "Bloodfix"), è un'arma a doppio taglio: in questo caso è più facile che il pollice su sia stato ottenuto da chi il film non l'ha visto interamente. Consigliamo agli autori invece di chiedersi perché il pubblico non gradisca la maggior parte delle ultime produzioni di genere degli ultimi decenni, magari leggendosi le varie recensioni negative anche sull'imdb. E parlo da spettatore deluso: se mi viene proposto un film horror - e questo è il caso - non mi aspetto di assistere a un mix di scene copiate male da altri famosi titoli, nè una sterile e sprezzante polemica contro il pubblico in generale, tacciato di stupidità se non gradisce. L'aspettativa è quella di assistere a scene thriller e horror, delle quali in A classic horror story non c'è nemmeno l'ombra.
"Non guardare mai indietro. Il passato è un deserto di orrori."
(Dal film Wolfman)
Trailer
F.P. 17/07/2021 - Versione visionata in lingua italiana (durata: 95'22")
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta