Trama
Cinque carpooler viaggiano a bordo di un camper per raggiungere una destinazione comune. Cala la notte e per evitare la carcassa di un animale si schiantano contro un albero. Quando riprendono i sensi si ritrovano in mezzo al nulla. La strada che stavano percorrendo è scomparsa; ora c'è solo un bosco fitto e impenetrabile e una casa di legno in mezzo ad una radura. Scopriranno presto che è la dimora di un culto innominabile. Come sono arrivati lì? Cosa è successo veramente dopo l'incidente? Chi sono le creature mascherate raffigurate sui dipinti nella casa? Potranno fidarsi l'uno dell'altro per cercare di uscire dall'incubo in cui sono rimasti intrappolati?
Curiosità
La scelta delle location
"Girare un film come A Classic Horror Story ti mette davanti a mille sfide complesse: su tutte quella legata alla ricostruzione di un impianto visivo di livello internazionale. Per questo le location giocano un ruolo decisivo, soprattutto considerando che l'estetica del film dovrebbe reggere il confronto con i classici dell'orrore a cui il titolo si rifà.
Per la scelta della classica casa abbandonata, ovvero la location principale del film, il riferimento principale non poteva che essere che La casa di Sam Raimi. Assieme al reparto scenografia capeggiato da Roberto Basili, abbiamo lavorato cercando di rendere la casa esteticamente unica, optando per un tetto a punta e una vetrata superiore romboidale. Così facendo, oltre alla classica casa abbandonata, volevamo rievocare anche l'immagine di una chiesa. Abbiamo poi scelto di dipingere la parte superiore del tetto esterno e le pareti interne di rosso, per suggerire l'idea che la casa stessa sanguinasse. In generale, per noi era importante ricostruire l'estetica di film anni '70-'80 come il già citato La casa, come Non aprite quella porta, Le colline hanno gli occhi e The Wicker Man.
Altra location imprescindibile se il tuo film si chiama A Classic Horror Story è la foresta. Abbiamo scelto di girare nella Foresta Umbra, in Puglia. Un'area naturale protetta, posta all'interno del Parco Nazionale del Gargano a circa 800 metri d'altitudine. Il nome "Umbra" deriva dal latino e significa ombrosa, cupa. La Foresta Umbra era inoltre adatta alle nostre esigenze in quanto fitta e labirintica. C'è stato solo un problema non da poco: la foresta è immensa e impervia, così i sopralluoghi per individuare i tratti dove girare sono durati oltre otto mesi. Avevamo bisogno, infatti, di individuare delle aree che ci aiutassero a comunicare al pubblico il passaggio che i protagonisti del film fanno, dal mondo reale a un non luogo.
Altri comuni coinvolti dal set pugliese di A Classic Horror Story sono Monte Sant'Angelo e Vico del Gargano".
Curiosità dal set
L'esperienza della co-regia tra Roberto De Feo e Paolo Strippoli si è svolta in armonia e con passione. Un flusso creativo facilitato dal terreno comune condiviso dai due registi: l'amore per il genere horror e il desiderio di omaggiarlo. A seconda delle scene, De Feo e Strippoli si dividevano il lavoro: per il primo take uno parlava con gli attori, l'altro seguiva la macchina da presa, e dal take successivo i ruoli si invertivano in un arricchimento continuo della messa in scena.
Non sono mancati momenti difficili sul set. Una delle scene più complesse da realizzare è stata la tortura di Mark. Gli attori sotto le maschere di Osso, Mastrosso e Carcagnosso dovevano adoperare il torchio che toglie la vita al personaggio. La difficoltà era dover girare la manovella indossando maschere ben più grandi del loro volto e con visibilità limitata. Will Merrick (l'interprete di Mark) era stato messo in sicurezza e gli aculei che gli calavano sugli occhi erano di gomma.
Come ogni horror che si rispetti, gli attori hanno dovuto sostenere una sfida mentale e fisica importante: tra corse su declivi scoscesi in mezzo al bosco e sacrifici che li vedevano legati a un palo e grondanti sangue, la loro disponibilità si è rivelata immensa e fondamentale.
La casa dall'architettura singolare è stata costruita appositamente per il set e smantellata a fine riprese. Viverla ed entrarci dava la stessa sensazione di visitare un parco giochi. Nascondeva passaggi segreti che facilitavano le riprese e pareti rimovibili per permettere punti macchina inusuali. È stata progettata sulla base del piano inquadrature di De Feo e Strippoli ed è una dei protagonisti del film al pari degli attori principali.
Osso, Mastrosso e Carcagnosso
In A Classic Horror Story un elemento di originalità che lo distingue da altri film dell’orrore è l'inserimento della leggenda di Osso, Mastrosso e Carcagnosso, ancora poco conosciuta nel nostro paese, eppure è proprio da questa storia che Roberto Saviano prende spesso spunto quando deve spiegare cos'è la mafia.
La leggenda, che ebbe inizio nella Spagna del XV secolo, racconta la storia di tre fratelli, Osso, Mastrosso e Carcagnosso appartenenti ad un'associazione denominata la Garduña. Un giorno, la sorella dei tre fratelli venne violentata da un protetto del Re e loro si vendicarono uccidendo lo stupratore. Per questo delitto "d'onore" vennero riconosciuti colpevoli di omicidio e furono condannati a scontare una lunga prigionia nella lontana isola di Favignana.
Rinchiusi in una cella stretta e buia non si persero d’animo e lavorarono giorno e notte per stabilire le regole di una nuova società basata su leggi di sangue e di guerra che avrebbero consentito a tutti i futuri adepti di crescere e moltiplicarsi. Finalmente liberi, dopo trent'anni di prigionia, i tre cavalieri si separarono: Osso decise di restare in Sicilia per divenire il fondatore di Cosa Nostra; Mastrosso, attraversato lo Stretto di Messina, si accasò in Calabria dove gettò le basi per la creazione della 'Ndragheta; Carcagnosso proseguì la sua risalita lungo lo stivale fermandosi in Campania dove diede vita alle primordiali strutture malavitose della Camorra.
Nel film la leggenda di Osso, Mastrosso e Carcagnosso è rappresentata sotto forma di culto religioso, con i "Tre Cavaleri d'anuri" (Tre cavalieri d'onore) che appaiono come tre Dei, tre figure sacre venerate da una misteriosa comunità di persone, nel Sud Italia.
Note di produzione
"Il progetto nasce dal rapporto di Colorado Film con il regista Roberto De Feo, giovane esperto e appassionato di cinema di genere. A lui si è aggiunto l'apporto di Paolo Strippoli, ancor più giovane regista esordiente di grande preparazione.
The Nest (Il nido), primo lungometraggio di De Feo, ha segnato la prima occasione di collaborazione di successo, con la partecipazione del film al Festival di Locarno e un ottimo risultato di pubblico e critica.
Con A Classic Horror Story l'intenzione era quella di realizzare un horror ancora più forte, più spinto, e ci interessava recuperare un genere che in Italia ha una forte tradizione fin dagli anni Settanta/Ottanta e che ha rappresentato una delle bandiere dell'export del cinema italiano, venendo poi dimenticato negli anni a seguire.
Abbiamo puntato su due giovani registi, che portavano una scelta editoriale forte e netta.
Nel film risiede la volontà di rendere omaggio ai classici, italiani e non, rivisitandoli con l'occhio di due cineasti giovani e contemporanei.
All'interpretazione degli stilemi classici di genere si è pensato di aggiungere una specificità italiana, e cioè che la storia fosse collegata ad un elemento sociale che in questo caso è la criminalità organizzata.
Dal punto di vista più prettamente produttivo il primo film di De Feo ci ha dato la possibilità di trattare questo nuovo progetto con risorse importanti. Questo ci consente di competere anche da un punto di vista produttivo con le produzioni straniere di genere, e sono state utilizzate dotazioni speciali di make up, costumi e scenografie, inusuali per un film horror in Italia.
Siamo convinti che il film abbia la facoltà di viaggiare oltre i confini nazionali, considerando che che questo genere sta vivendo un momento di rinascita e considerando il fatto che può contare su un gran numero di appassionati in tutto il mondo, che trascende lingua e nazionalità".
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Commenti (12) vedi tutti
Ottimo film Orgoglioso che sia italiano Si un classico ma ricco anche di idee.
commento di OttiperottiLento e di una noia mortale. Copiatissimo alla serie "From". Voto: 3
commento di GARIBALDI1975Come recita il titolo: è il classico horror movie. Non vi aspettate nulla di molto diverso.
leggi la recensione completa di alfatocoferoloSaudiCalabria Horror Story: al Villaggio di Mezzaestate hanno cambiato sindaco: vota Chanel per un raccolto migliore e per armenti più contenti! (An Usual Horror Story.)
leggi la recensione completa di mckL’appassionato di horror potrebbe rimanere deluso: poca originalità e cadute puerili caratterizzano la trama. Validissima, invece, sferzante e sottile la critica sociale, che ai più, ahimè assuefatti alla modernità, potrebbe sfuggire.
commento di IlnickchenonceraTra citazioni più o meno esplicite e momenti di metacinema, un racconto horror home made che pur peccando a tratti di ingenuità e di mezzi, riesce sufficientemente a coinvolgere grazie a qualche buona idea di regia e fotografia.
commento di Fanny SallyQuesto horror non mi ha convinto...per me prevale di piu' il contenuto visivo da quello del contenuto.
commento di ezioLa credibilità sta a zero ma si vede con piacere ....
leggi la recensione completa di daniele64Horror italiano realizzato con un budget miracoloso (3.000.000 di €) ma dal risultato deludente. Un mix di scene ispirate da titoli famosi, incastrate tra loro senza coerenza. Privo anche di effetti speciali, con sequenze violente lasciate del tutto fuori campo.
leggi la recensione completa di undyingA ‘Nduja Horror Party: bene ma non benissimo l’opera seconda di De Feo
leggi la recensione completa di SamHookeyCon un budget stratosferico si poteva fare molto di più, cmq alcune scene fanno rabbrividire davvero. Ho trovato il finale deludente ed i riferimenti alle varie mafie insopportabili. Moltissimi dialoghi sono del tutto incomprensibili. Voto 6.
commento di ezzo24Molto interessante l'ultima parte, la prima purtroppo un po' lenta e banale. Peccato, un'occasione persa. E poi basta con questa Calabria mafiosa, non se ne può più!
commento di Marchin0