Regia di Steven Soderbergh vedi scheda film
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Nella Detroit del 1955, un galeotto di origine afroamericana appena uscito di galera, viene contattato da un losco e pingue intermediario per rubare un documento di rilevante importanza dalla casa di un funzionario di una grande industria automobilistica.
Lo affiancano nel compito altri due loschi individui, ma la situazione precipita quando, recatisi a casa dell'uomo e presa in ostaggio tutta la famiglia di costui, i tre si rendono conto che il documento si trova altrove, presso la cassaforte del capo del funzionario.
Le cose si complicheranno ulteriormente, ci scapperà il morto e la polizia, nella figura di un tenace detective, si metterà sulle tracce dei due sicari sopravvissuti, per cercare di arrivare a tener testa ad un intrigo incentrato sul tentativo di occultare i documenti attestanti i livelli inquinanti a carico delle due più grandi rivali nel campo automobilistico.
Sceneggiato in modo brillante e convulso da Ed Salomon, No Sudden Move, che suggerisce già dal titolo pertinente la necessità di evitare movimenti repentini che incoraggino reazioni fuori controllo e letali, segna il ritorno di uno scatenato e ispirato Steven Soderbergh che firma qui il suo film più convincente dal suo ritorno ad occuparsi di cinema, dopo l'annunciato ritiro del 2013 dopo Dietro i candelabri, mantenuto poi solo fino al 2017.
La sua ultima fatica è un thriller teso e splendidamente ambientato, forte di un cast faraonico di splendidi interpreti, dai due protagonisti, i dolenti, magnifici più che mai Don Cheadle e Benicio Del Toro, killer astuti ma ormai senza più molte convinzioni, al ritrovato, irriconoscibile ed "espanso" oltre ogni misura Brendan Fraser, il duro ed efficiente poliziotto Jon Hamm, il divo giovane dall'espressione disperata Noah Jupe, Kieran Culkin, il magnifico Ray Liotta, e persino Matt Damon in un cameo di lusso tutt'altro che superfluo.
E poi un paio di donne solo apparentemente affidabili e fedeli, Julia Fox e Amy Seimetz, che si rivelano pericoli troppo superficialmente non considerati da una razza maschile tronfia e piena di sé al punto da considerarle dei meri, innocui suppellettili, salvo poi pagarne amare e costosissime sorprese.
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