Regia di Rob Walker vedi scheda film
Giocatore londinese offresi per truffe & affini. Si chiama Leo, ha una moglie letale e affascinante (Famke Janssen), un boss che lo vuole fregare, uno strozzino che lo vuole ammazzare, un killer americano sulle sue tracce, un nero di due quintali che sogna per lui torture di tipo medievale, un contabile forse complice, forse ostile. Insomma, Leo è molto popolare... Attorcigliatissimo noir di marca britannica, “Circus” ha una trama che più complicata non si può. Citazionismo (“La signora di Shanghai”, “Piombo rovente” e - uff! - Tarantino), ribaltamenti (chi imbroglia chi?), crudeltà, parodie (il gigione Peter Stormare) e colonna sonora di tendenza (firmata Simon Boswell). La new wave del gangster movie inglese è un fenomeno di cui compiacersi, ma “Circus” di Rob Walker ne rivela la faccia ruffiana. Più l’intrigo si complica, più diventa prevedibile, oltretutto con una messa in scena pesantemente involuta. Restano dunque alcuni volti interessanti (John Hannah in una veste inedita, Fred Ward in una parte divertente) e qualche battuta: «Far gestire un casinò a Leo è come chiedere a Hannibal Lecter di preparare il pranzo».
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