Regia di Jean Renoir vedi scheda film
**1/2 Simpatica,spiazzante e vagamente propagandistica,una commedia politica e quasi noir che fa parte del periodo Fronte popolare di Renoir,che con l'aiuto di Prèvert in sceneggiatura,innalza un inno all'autogestione e(con i limiti del caso)del delitto politico.
Un racconto corale dall'atmosfera familiare e apparentemente serena,che però è soprattutto una riflessione sul padronato, sulla ferocia gerarchica di un certo capitalismo e sulla necessità per il proletariato di riunirsi e gestirsi da soli: personaggi sbozzati con affetto, un racconto di empatica tensione ed un'atmosfera generale piuttosto confortevole,ma lascia allibiti(nonostante sia in parte condivisibile)la descrizione di un crimine che in quanto politico diventa subito accettabile e comprensibile.
Un pò più di sfumatura e riflessione critica su un tema così complesso non avrebbe guastato,ma il film scorre fresco e avvincente.
Splendida prova da villain.
Renoir è perfettamente a suo agio con il clima della commedia proletaria, col meccanismo narrativo del genere e con la descrizione di una comunità a un tempo aperta e chiusa,ma sembra un pò bloccato dall'impianto teatrale della struttura(il lungo flashback)e della narrazione.
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