Regia di Fernando Pérez vedi scheda film
Voto : 4
Numerosi i premi vinti in tutto il mondo : Goya Award, Havana Film Festival, Festival di Friburgo, Sundance Film festival e Festival Internazionale di Berlino, altrettanto numerosi gli sbadigli presenti nel film e quelli provocati dalla visione di questa algida commedia surreale cubana. Fernando Perez ha dichiarato di essersi ispirato ai quadri di Magritte, ma pensa di ricostruire l'atmosfera eterea e sognante proponendoci una Havana sovrailluminata, sospesa tra mare, sole e musica in un acquerello indefinito. L'epigrafe del film è una strofa di John Lennon : " La vita è ciò che accade mentre ci stiamo occupando di altro", come a dire che è il destino che deciderà per noi, senza di noi, malgrado noi. Tocca ai tassisti cubani, angeli poveri ed onesti, riportare Julia, Elpidio e Mariana in Plaza de la Rivolucion il 4 dicembre alle 4 e 44, e sarà un fischio e il suo ricordo a riportare l'equilibrio nei tre personaggi sfuggiti dal loft paradisiaco dell'infanzia, dove mamma Cuba accoglieva tutti, e che erano diventati vittime dell'inquietudine esistenziale.
Ma il film fallisce dappertutto: le tre singole storie e gli intrecci tra i personaggi non reggono e risultano sfilacciate e fastidiose, le simbologie sono forzate e banali, la costruzione è complicata ma superficiale, fredda ed artificiosa e non riesce mai ad emozionare, i personaggi sono abbandonati a se stessi e i loro sogni e le loro inquietudini appaiono false. Il film poi sguazza nel ridicolo : la mongolfiera sponsorizzata che naviga su un'Havana antica e meravigliosa e le persone che svengono per strada quando sentono una parola legata alle proprie inibizioni e alla propria falsità.
Perciò guardatevi bene dal dire "cinema" vicino a Fernando Perez.
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