Regia di François Truffaut vedi scheda film
Quarta puntata delle avventure di Doinel. Qui l'iperattivo ed infantile - nel senso più positivo del termine - Antoine non ha nemmeno trent'anni, ma è già sposato, padre ed impiegato in una ditta seria: la mossa successiva è inevitabile, cioò la fuga dalla realtà che lo opprime e uccide la sua eterna fantasia e voglia di scoprire situazioni e sensazioni nuove. Lo svago sta in una relazione extraconiugale ed extracontinentale: sia pure ormai francese d'adozione, Kyoko non è soltanto un'altra donna per Antoine, ma realmente 'un altro continente', una nuova cultura affascinante ed inesplorata. Ma quando il ragazzo capisce di aver perso molto di più di quanto riesce a trovare nel 'nuovo continente', fa marcia indietro: ed è la prima volta in assoluto, questa, dopo quattro film (auto)biografici. Truffaut scopre il pentimento, il ripensamento e lo fa suo (cioè di Doinel) proprio appena gli si rivela l'età - definitivamente - adulta, cioè quella di padre, come a testimoniare l'importanza cruciale di tale ruolo nella vita non solo del figlio, ma anche della propria, di chi lo raggiunge. Metterà Antoine Doinel la testa a posto? 9 anni dopo L'amore fugge ci dirà di più. Per ora accontentiamoci di sorridere con l'episodio forse più leggero della saga.
Antoine ha sposato Christine, violinista, e fa il fioraio. Nacse un bambino, chiamato Alphonse nonostante la madre si opponga; Antoine trova lavoro in una ditta navale. Qui conosce Kyoko ed ha una relazione con lei, ma è subito scoperto ed abbandonato da Christine. Il rapporto con Kyoko però è noioso ed insignificante: presto Antoine torna da Christine, che lo riaccetta con sè e con il bambino.
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