Regia di Osvaldo Langini vedi scheda film
1940. Cinque soldati vengono richiamati alle armi e affidati a un reparto degli Alpini per affrontare un’importante missione. Nonostante il coraggio e l’esperienza non manchino, tre di loro periranno.
È probabile che il nome di Osvaldo Langini risulti poco significativo anche per qualche esperto di cinema italiano d’altri tempi, eppure il Nostro ha diretto non una, ma ben due pellicole nel corso degli anni Cinquanta: Ciao, pais… è la seconda, a quattro anni di distanza da Il richiamo del ghiacciaio (1952). Inutile aggiungere a questo punto che nessuna delle due ha riscosso particolare successo, sebbene vadano riscontrati sia le apprezzabili capacità nel regista che dei cast contenenti nomi di sicuro richiamo. In questo film, in particolare, troviamo tra gli altri Philippe Hersent, Carlo Ninchi, Leonora Ruffo, Franco Balducci, Leda Gloria, Armando Guarnieri, Lyla Rocco e Mirko Ellis; forse la pecca principale di questo titolo è di arrivare a oltre un decennio dalla fine del secondo conflitto mondiale: troppo presto per la nostalgia dei vecchi tempi, troppo tardi per la celebrazione dei fasti eroici. E in ogni caso troppo moraleggiante come lavoro, sostanzialmente aderente al cinema di regime che fu, in quel momento neppure troppo lontano nei ricordi. Azione e avventura non mancano, come prevedibile, ma nel complesso Ciao, pais… sa di già visto (e questo già alla sua uscita) e senza dubbio di superato. Sceneggiatura del regista, di Adriano Bolzoni e di Piero Vivarelli partendo da un romanzo di Bruno Alberton. 3/10.
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