Regia di Piero Pierotti vedi scheda film
Un film di Carlo Campogalliani, diretto da Piero Pierotti: la dicitura che chiude i titoli di testa lascia intuire una lavorazione travagliata per questo remake di un remake, cioè per il terzo Il ponte dei sospiri dopo quelli girati da Domenico Gaido nel 1921 e da Mario Bonnard nel 1940 (a livello di curiosità si segnala che, invece, Sul ponte dei sospiri di Antonio Leonviola, uscito nel 1952, non c'entra nulla). Tratto dal romanzo omonimo di Michel Zevaco, con una sceneggiatura a dieci mani (Pierotti, Oreste Biancoli, Gian Paolo Callegari, Duccio Tessari e Manuel Pilares), Il ponte dei sospiri è un prodotto sufficientemente rifinito e confezionato con giusta cura, anche grazie a una co-produzione fra Italia, Francia e Spagna che consente una apprezzabile disponibilità di mezzi, evidente sia per quanto riguarda le scene che per i costumi, ma anche scorrendo la lista degli interpreti, fra i quali spiccano Brett Halsey, Gianna Maria Canale e Conrado San Martin; e ci sono anche i già meno noti, ma comunque efficaci Burt Nelson e Vira Silenti. Se la forma è quindi gradevole, è però la sostanza che lascia parecchio a desiderare: nel 1964 oramai il genere cappa e spada è vecchio e abusato, come d'altronde testimonia il fatto che si tratta della terza riproposizione dello stesso soggetto; inoltre come film di avventura non è dotato di grande ritmo, spesso sostituito dalla retorica dei dialoghi. 3,5/10.
Rolando viene ingiustamente accusato di un omicidio e rinchiuso nel carcere dei Piombi. Fugge e prepara la vendetta, per poter conquistare il cuore della figlia del Doge.
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