Trama
Meticolosa e straordinariamente abile, Kate è l'archetipo dell'assassina perfetta all'apice della carriera. Dopo aver fallito clamorosamente un incarico per eliminare un membro della yakuza a Tokyo, scopre però di essere stata avvelenata, ritrovandosi con meno di 24 ore per vendicarsi di chi l'ha condannata a una morte crudelmente lenta. Mentre il suo corpo perde rapidamente colpi, Kate crea un legame inaspettato con una ragazzina, figlia di una delle sue precedenti vittime.
Curiosità
INTERVISTA AL REGISTA
Come è stato convolto nel progetto e cosa l'ha colpita?
Ho pensato che la sceneggiatura fosse incredibile. Mi ha attirato il modo in cui descriveva la relazione tra Kate e Ani. Kate alla fine non può essere definita come un'eroina in senso stretto. La vedevo più come una donna che, pur desiderosa di vendetta, alla fine capisce che il suo obiettivo non la porterà da nessuna parte e non le darà nulla. Quindi, per un futuro diverso, forse per lei è meglio concentrarsi su Ani.
Che aspettative avevi per Kate e come si è adattata Mary Elizabeth Winstead al ruolo?
La più grande sfida è stata quella di trovare Kate. Per prima cosa, volevamo un'attrice che fosse davvero brava con tutto lo spettro di emozioni che il personaggio doveva lasciar trasparire: è sì una spietata assassina ma è anche qualcuno con cui identificarci. In secondo luogo, la prescelta doveva essere pronta a un enorme lavoro fisico a causa delle moltissime scene d'azione e acrobazie. In terzo luogo, come se i presupposti precedenti non bastassero, serviva qualcuna disposta a girare quasi sempre di sera dal momento che quasi tutta l'azione avviene al buio. Per di più, doveva essere pronta a partire per circa sei o sette mesi per Thailandia e Giappone, in un periodo in cui l'umidità raggiunge picchi elevatissimi a causa della stagione dei monsoni. L'impegno richiesto era enorme. A suggerirci Winstead è stato Bryan Unkeless, uno dei nostri produttori che stava lavorando in quel momento a Birds of Prey (e la fantasmagorica rinascita di Harley Quinn). Lavorare con Mary è stato appagante, ha dato tutta se stessa al personaggio e si è calata perfettamente nei panni di Kate, divenendo lei sia fisicamente sia psicologicamente.
Come ha trovato invece Ani?
Abbiamo provinato più di 500 attrici dal Giappone, dal Brasile, dal Canada e dagli Stati Uniti. Non sapevamo più dove sbattere la testa: avevamo a disposizione uno spettro troppo ampio di candidate. Il provino di Miku era nel primo nastro che abbiamo preso in esame. L'abbiamo aggiunta all'ultimo minuto ad altre tre candidate al ruolo e le abbiamo fatte volare a New York per fare una prova insieme a Mary Elizabeth Winstead. Quando è stato il suo turno, Miku ci ha letteralmente affascinati: in un attimo, il personaggio era suo.
Che ci dice invece sul ruolo di Varrick?
Varrick come personaggio doveva incarnare la spavalderia. Lui è quel tipo di uomo che può essere realmente gentile e premuroso ma che può anche cambiare in un attimo e avere ancora qualcuno che sta dalla sua parte. Ecco perché abbiamo scelto Woody Harrelson, un attore che può facilmente incarnare ogni aspetto del personaggio e spaziare tra le sue emozioni, tenendosi sempre in bilico.
C'è poi una folta rappresentanza del cinema giapponese, di cui ha scelto i migliori attori. Come è riuscito ad avere Tadanobu Asano, Jun Kunimura e Miyavi?
Sono un grande fan di Asano. Era l'unico attore che ho avuto in mente per Renji e l'ho letteralmente implorato di accettare la parte. Da grande attore qual è, ha illuminato la scena con la sua presenza straordinaria.
Quasi lo stesso è accaduto con Miyavi: mai pensavo di riuscire ad averlo sul set. La storia gli è sembrata divertente, l'ha accettata e ha finito con fare una delle cose più difficili che si possono chiedere a un attore: combattere contro un collega e non contro uno stuntman. C'è questa scena di combattimento brutale tra Miyavi e Mary Elizabeth Winstead per cui non ho voluto controfigure: se qualcosa fosse andato storto, sarei stato letteralmente rovinato! Miyavi è un grande musicista ed era in tour in Asia quando abbiamo cominciato a girare: ha dunque provato la sequenza e le coreografie di combattimento in sede separata e in soli tre giorni aveva imparato tutto. Volevo che risultasse tutto davvero molto crudo: Jojima, il suo personaggio, è un sicario della yakuza, il più forte che il clan Kijima ha. Può indossare abiti Versace ma sa come battere un nemici. Nonostante i lividi e le botte riportare, il risultato della sequenza è memorabile.
Jun, infine, dà prestigioso a tutto il film. Interpreta un boss della yakuza ma, al di là dell'essere un gangster, è un uomo con fin troppi rimpianti, un maestro che ha imparato dai suoi errori. In scena con Asano è incredibile.
Il film ha un linguaggio visivo sorprendente, chiaramente influenzato dagli anime. Qual era il suo obiettivo e da cosa ha tratto ispirazione?
Hayao Miyazaki è uno dei miei registi preferiti. Non solo per il suo stile visivo ma anche per il suo modo di scrivere. Le sue storie sfidano le regole convenzionali di sceneggiatura. Fa tutto ciò che non si dovrebbe fare e raggiunge vette inarrivabili. Quindi, per me è da sempre un modello di riferimento e una fonte di ispirazione.
Amo inoltre la sottocultura cyberpunk, visivamente quasi sempre presente nell'animazione giapponese ed io sono un grande appassionato di anime giapponesi. Kate non è ovviamente un film di fantascienza ma volevo che lo sembrasse, che avesse l'aria di qualcosa di futuristico ma fedele al passato. Ho voluto anche che fosse tutto rosa: per me, è il colore più rock che esista. Non è da principesse o da donne. Anzi, è forte, è un colore coraggioso. Abbiamo però dovuto controbilanciarlo e abbiamo scelto un più ovvio turchese.
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Commenti (5) vedi tutti
Tutto già visto e facilmente prevedibile, ma è un buon film d'azione e tanta adrenalina e poca aderenza alla reltà. Peccato che l'ambientazione giapponese si veda poco. Cmq sufficiente.
commento di ClochardUna John Wick in gonnella ...
leggi la recensione completa di daniele64Se siamo ben disposti potremmo forse arrivare alle tre stelle della sufficienza, ma a mio avviso sarebbe già un'esagerazione perchè non merita nemmeno quelle. Il suo livello infatti quelle della mediocrità assoluta. Inassolvibile insomma.
commento di (spopola) 1726792Ramona Flowers eroina contro il crimine? Ci sto!
leggi la recensione completa di Utente rimosso (VictorAoki)Film dinamico e adrenalinico, ma poco originale e con una sceneggiatura ridotta all'osso. Così, così
leggi la recensione completa di Furetto60