Regia di Taika Waititi vedi scheda film
Quarto e sempre più scemo capitolo della peggior saga della Marvel (salvo giusto il primo film di Kenneth Branagh). Come già in “Jojo Rabbit”, Waititi dimostra una totale insensibilità nel gestire il comico e il tragico (il cancro di Jane), mancando nuovamente di offrire spettacolo in termini visivi (rivogliamo Snyder!). Tra ammiccamenti transgender e dintorni, testimoni di un asservimento al politically correct sempre più bieco, è tempo di dissacrare gli dei, di farsi – per l’appunto – politicamente corretti e “progressisti” (virgolette marcate), in nome dell’amore che giustificherebbe tutto. Personaggi senza spessore e narrazione senza pathos. Sta sotto le due ore, seppure di poco: un merito. La scena iniziale del rocambolesco combattimento di Thor sotto le note di “Welcome to the Jungle” però è bella e gustosamente eccessiva. Se il film fosse continuato sulla stessa linea d’onda sarebbe stato un indubbio pollice verso l’alto.
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