Toronto, 2002. La tredicenne Meilin Lee, detta Mei, vive con i genitori Ming e Jin e li aiuta a prendersi cura del tempio di famiglia dedicato all'antenato materno Sun Yee. Per rendere orgogliosa la madre, le nasconde i suoi veri desideri fra cui il fatto che lei e le amiche Miriam, Priya e Abby siano fan sfegatate della boy band 4*Town. Una sera, quando la severa e iperprotettiva Ming scopre che Mei ha una cotta per la giovane commessa diciassettenne del minimarket locale, inavvertitamente umilia la figlia in pubblico. Quella stessa notte, Mei ha un incubo molto vivido e, quando si sveglia la mattina successiva, scopre di essersi trasformata in un grande panda rosso. Si nasconde dai genitori e scopre che cambia forma solo quando è in uno stato di forte turbamento emotivo. Quando Mei torna in forma umana, i suoi capelli rimangono rossi. Ming, inizialmente, crede che Mei stia avendo il primo ciclo mestruale, ma scopre presto la verità.
Racconto formativo al femminile impregnato di folklore orientale e di cultura pop dei primi anni 2000: spassoso e brillante, tecnicamente ed esteticamente coinvolgente, con alcune battute decisamente coraggiose per un prodotto destinato ad un pubblico adolescente, che si combinano ad una comicità più slap e ad un messaggio condivisibile.
Se il settore industriale è maturo le aziende che vi operano hanno varie possibilità di far fronte al rallentamento della crescita e alla riduzione dei profitti. Il primo, il più immediato, è, senza dubbio, quello di conquistare mercati in cui l'offerta è limitata. Questa strategia vale anche per l'industria dello spettacolo e gli americani, che del… leggi tutto
Probabilmente bisogna rassegnarsi. Quasi sicuramente perle quali Soul si configureranno in futuro come sempre più infrequenti eccezioni alla regola della "disneyzzazione" forzata della Pixar che – oramai dai tempi di Ribelle - The Brave – non sperimenta, non si lancia, non "osa" più come in passato. Sono lontanissimi, insomma, gli Up e i Wall-E. … leggi tutto
La sensazione è che la Pixar stia ripetendo, quarant'anni dopo, la stessa parabola discendente dei lungometraggi Disney, lo stesso grafico che punta sempre più in basso. Da "Biancaneve e i sette nani" del 1937 fino alla fine degli anni sessanta, tutti o quasi i film Disney sono assurti a status di classici, e verranno ancora ammirati da qui a cent'anni, in barba alla tecnologia. In… leggi tutto
Nessun grande sconvolgimento per il box office della settimana che vede ancora dominare Dune: Parte due (il secondo capitolo della saga dovrebbe raggiungere i 10 milioni a breve) e La zona d’interesse…
Sebbene non sia stato un fine settimana esplosivo in termini generali, almeno non raffrontandolo agli stessi weekend pre-pandemia, ci sono almeno tre cose interessanti all'interno della lista degli incassi di questa…
Dopo l’uscita-bomba di Dune: parte 2 negli scorsi giorni, ci aspetta una settimana con meno botti. Da tenere d’occhio ci sono sicuramente l’ultimo film di Paolo Virzì che, dopo il lavoro di…
In molti storcono il naso di fronte ai riadattamenti Pixar e Disney di questi ed altri decenni. La magia della fiaba trasfigurata, per necessità o per marketing, verrebbe spezzata dall’evidente linearità del protagonista e della sua mancata evoluzione rispetto ad un progetto di vita- Progetto che non mancava ad eroine ed eroi del passato millennio, pur nel tradimento…
La sensazione è che la Pixar stia ripetendo, quarant'anni dopo, la stessa parabola discendente dei lungometraggi Disney, lo stesso grafico che punta sempre più in basso. Da "Biancaneve e i sette nani" del 1937 fino alla fine degli anni sessanta, tutti o quasi i film Disney sono assurti a status di classici, e verranno ancora ammirati da qui a cent'anni, in barba alla tecnologia. In…
Più passa il tempo, più mi rendo conto che le certezze (quelle inconfutabilmente tali, se ciò può valere qualcosa) si contano sulle dita di una mano. Fra queste, per quel che riguarda me medesimo, c’è la Pixar.
Oggi, fagocitati dalla tossicità di un momento storico tanto infame da non aver risparmiato nemmeno la stessa Pixar – imbrogliata…
Se il settore industriale è maturo le aziende che vi operano hanno varie possibilità di far fronte al rallentamento della crescita e alla riduzione dei profitti. Il primo, il più immediato, è, senza dubbio, quello di conquistare mercati in cui l'offerta è limitata. Questa strategia vale anche per l'industria dello spettacolo e gli americani, che del…
Probabilmente bisogna rassegnarsi. Quasi sicuramente perle quali Soul si configureranno in futuro come sempre più infrequenti eccezioni alla regola della "disneyzzazione" forzata della Pixar che – oramai dai tempi di Ribelle - The Brave – non sperimenta, non si lancia, non "osa" più come in passato. Sono lontanissimi, insomma, gli Up e i Wall-E. …
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Racconto formativo al femminile impregnato di folklore orientale e di cultura pop dei primi anni 2000: spassoso e brillante, tecnicamente ed esteticamente coinvolgente, con alcune battute decisamente coraggiose per un prodotto destinato ad un pubblico adolescente, che si combinano ad una comicità più slap e ad un messaggio condivisibile.
commento di Fanny SallyIl conflitto generazionale e il melting pot della nuova Disney attraverso il revival degli anni '00
leggi la recensione completa di shadgie25° LM Pixar il cui plot rimanda chiaramente a un rito iniziatico femminile (l'animale guida è lo spirito guardiano).
commento di Leo Maltin