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Encanto

Regia di Jared Bush, Byron Howard, Charise Castro Smith vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Encanto

di obyone
7 stelle

 

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Encanto (2021): scena

 

Encanto è una candela sempre accesa, Encanto è la magia, Encanto è un villaggio protetto dalle montagne. Il cuore di Encanto è la “casita” di Mirabel e della sua incredibile e numerosa famiglia: i Madrigal.

Alma, la capostipite, ricevette in dono una luce dal potere magico la notte in cui fuggi dalle violenze che misero a fuoco il paese in cui viveva. La luce donò alla donna la “casita”, una strana alcova che respirava e si muoveva come una persona. Nella casita era un continuo ondeggiare di piastrelle, uno sbattere festante di porte e finestre. La casa rispondeva, con allegria, ai comandi dei suoi abitanti ed era parte della famiglia. Attorno ad essa, e alla fiamma che costudiva sul davanzale della finestra, nella camera dell’abuela, c’era prosperità e sicurezza. Una comunità, via via più grande, dipendeva da quella candela lucente. Encanto era i “Madrigal”. Tutti i Madrigal possedevano un dono speciale; chi cambiava forma, chi sollevava massi e muli, chi spargeva petali e fiori al suo passaggio. La sola Mirabel, capelli ricci corvini ed un paio di occhialetti tondi e verdi, non aveva ricevuto alcun dono. La fiamma dei Madrigal non era stata benevola con lei, unica della famiglia ad essere dannatamente ordinaria...

 

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Encanto (2021): scena

 

Dopo le isole oceaniche di Moana e la Cina di Raya il colosso Walt Disney scende in Sud America per ambientare nella cruenta Colombia il suo sessantesimo classico. Sceglie una regione considerata, da molti, la più violenta del pianeta, sconvolta dalla guerriglia rivoluzionaria, dalla corruzione e dal narcotraffico. In essa pone le basi del proprio racconto di formazione che vede per protagonista la giovane Mirabel. Benché “Encanto” sia calato in un mondo senza tempo, che si muove al ritmo degli asini e delle tradizioni ancestrali, potremmo facilmente collocarne il racconto ai nostri giorni senza incorrere nell’assurdo. I cinquant’anni trascorsi dal dono della magia alla vecchia Alma coinciderebbero, con sufficiente precisione, al lungo periodo di guerra civile conclusosi con gli accordi di “cessate il fuoco” del 2016 tra il goverrno centrale e le FARC che iniziarono il loro cammino rivoluzionario nel 1964, per l’appunto circa cinquant’anni prima dello storico, benché fragile e non risolutivo, accordo.

L’assalto al villaggio che da il via alla narrazione rappresenterebbe dunque l’inizio della guerriglia che vedeva fronteggiarsi il Governo Centrale di ispirazione liberale o conservativa e le forze armate clandestine di stampo socialista. Il finale invece lascia intravvedre nella montagna spezzata uno spiraglio di apertura e ottimismo per il martoriato paese sud americano.

 

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Encanto (2021): scena

 

Gli sceneggiatori Jared Bush, Charise Castro Smith e Lin-Manuel Miranda si muovono in punta di piedi nel terreno minato delle questioni colombiane. Evitano di schierarsi e con sguardo obiettivo si concentrano sule atrocità patite dal popolo, qui rappresentate dal colore rosso del fuoco appiccato nel villaggio e dal volto disperato e impaurito della giovane Alma rimasta senza marito e con tre figli da crescere. Nei racconti dell’anziana donna gli oppressori hanno contorni indefiniti, sono sagome nere stagliate nel buio fondale di una notte di omicidi e barbarie. Non importa se siano militari o guerriglieri. Il dolore dissaminato dall’odio è sempre lo stesso per la povera gente. Se è verosimile che le vicende dei Madrigal e della sua famiglia siano ambientata ad inizio Novecento è anche plausibile percepire nel racconto i riferimenti ad una società ancora oggi dominata dalla violenza e dalla crudeltà in cui le dinamiche politiche ed economiche sono le stesse da più di cent'anni.

Il lavoro creativo iniziato con un viaggio di Byron Howard e di Lin-Manuel Miranda nel paese sud americano, proseguito nello studio dei luoghi e nell'immersione totalizzante nelle usanze locali, si è, infine, compiuto nel riferimento al villaggio di San Basilio de Palenque, unico luogo ancora esistente di una serie di villaggi fondati a partire dal XVII secolo, tempo in cui iniziarono a formarsi le prime comunità di uomini liberi fuggiti alla schiavitù. San Basilio, come altri villaggi costruiti intorno al principio dell’accoglienza e dell’uguaglianza degli uomini ha influito nella creazione del mitico e festoso villaggio di Encanto protetto dalle montagne e sorretto da un utopico ideale di fratellanza. La famiglia Madrigal è l’iconica rappresentazione di tale eguaglianza perché confluiscono in essa i diversi ceppi di una popolazione dalle forti radice amerinde, africane ed ispaniche. In questo villaggio si vive un clima fantastico, che si condensa nel concetto di “real meravilloso”, un concetto letterario che è la summa dell’esposizione a culture così diverse tra loro, quella americana e quella africana, ascetiche e magiche, e quella europea decisamente più pratica e razionale. Il potere conferito alla famiglia Madrigal, che la fede della vecchia Alma porta in dono per generazioni almeno finchè qualla fede non vacilla e la magia viene messa a repentaglio, consiste in una sorta di sospensione del luogo magico dalla realtà, una realtà meschina e violenta che le montagne erette a baluardo del villaggio mantengono a distanza conservando quel miracolo che permea la valle di colori, vita e meraviglia. Mirabel, buffa e simpatica ragazzina senza talenti rappresenta la parte razionale della famiglia. È disposta a tutto affinché la fiamma possa tornare a splendere pur non avendo alcun potere dalla sua parte. Il raziocinio occidentale che lei rappresenta unito alla forte determinazione la spingono a cercare una via empirica per risolvere il dissesto che colpisce la famiglia e potrebbe minacciarne l'integrità. Mirabel si scontra con la spiritualità della nonna e delle sorelle finché ogni membro della casita capisce che solo l’unione consente di ricostruire ciò che è andato perso e riedificarlo ancor più forte e saldo di prima.

 

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Encanto (2021): scena

 

“Encanto” è uno sballo di colori, balli e oggetti ma pecca, forse di un’eccessiva staticità narrativa. Il tema musicale non raggiunge apici ottenuti in precedenza anche se è encomiabile il tentativo di fondere sonorità etniche e “pop”. "Encanto" ha però chiara la centralità della famiglia in ogni gruppo sociale. Solo un famiglia coesa nell’accettazione della diversità può formare individui che trasmettano a livello sociale gli stessi valori recepiti nel nucleo familiare. Concludo riportando l'interpretazione di Alejandra Espinosa Uribe, insegnante e guida turistica colombiana, consulente per Walt Disney nel progetto "Encanto". Secondo lei, la ricerca di Mirabel della propria identità è la stessa condotta dalla Colombia “come nazione e progetto collettivo. Credo che il viaggio di Mirabel inviti lo spettatore colombiano a chiedersi chi siamo e qual è il nostro spazio. La catarsi nel rapporto tra Mirabel e la nonna è la parte più commovente del film, perché richiama la nostra stessa ricerca del perdono e della riconciliazione come paese”*. Una realtà tanto meravigliosa quanto irreale, aggiungo io. Per ora il real meravilloso di questo nuovo classico Disney rimane la magia di una prospettiva infantile che spera di guarire ogni frattura nel calore della luce e nel colore rosato e violaceo di una nuova alba di amore e ritrovata serenità. Godiamoci questo.

 

Charlie Chaplin Cinemas - Arzignano (Vi)

 

 

*https://www.google.com/amp/s/www.internazionale.it/notizie/lina-vargas/2021/12/03/amp/encanto-colombia-stereotipi

 

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Encanto (2021): scena

 

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