Regia di Claude Pierson vedi scheda film
Porno francese dalle atmosfere cimiteriali, macabre e vagamente ufologiche. Il titolo italiano, del tutto inadatto, cela di fatto un b-movie con spunti di sceneggiatura interessanti, purtroppo elaborati con certa approssimazione dal regista. Cast di attori e attrici hard piuttosto suggestivo per come inserito in un clima "fantastico".
Proprio mentre sta per consumare la loro prima unione, una coppia di novelli sposi (Georges/Alain Saury e Agnès/Ursula White) resta sbalordita nel vedere Grace (Barbara Moose), la prima moglie morta del marito che li osserva dall'esterno della casa, attraverso una finestra. Il ritorno in vita dei cadaveri umani è da attribuire a una razza aliena - in arrivo dal pianeta Eros - che si impossessa dei corpi dei terrestri defunti per poi farli accoppiare sessualmente con i viventi.
"Voi non conoscete altro che la violenza, per risolvere i vostri problemi (...) Finirete a distruggere il vostro pianeta." (Alban Ceray)
I porno zombi: Ursula White e Alain Saury
Dall'alto del cielo, dalle profondità dello spazio, dagli abissi dell'ignoto piomba sulla terra una forma di vita aliena che odia ogni tipologia di violenza e professa invece l'amore universale. Queste entità, di origine esogena al pianeta, hanno la possibilità di rianimare i corpi degli esseri umani deceduti a causa di "aneurisma dell'aorta" (!) prendendone possesso, per poi iniziare - dopo un percorso d'apprendimento verbale simile a quello intrapreso dall'aliena di Under the skin - a diffondere l'amore, sottoforma di erotismo spinto.
"Che importanza ha chi sono?", replica in chiusura Agnès (Ursula White), mentre concede il suo corpo, ritornato alla vita dalla morte, al perplesso marito che le chiede di pronunciare il suo vero nome. Un soggetto serio, che sembra in parte arrivare anche da classici di fantascienza (tipo L'invasione degli ultracorpi), trattato con sana superficialità da Claude Pierson (1924- 1997), regista di film pornografici sin dagli esordi del genere (celato dietro gli pseudonimi di Andrée Marchand, Caroline Joyce e Paul Martin) con particolarità di avere agito in tale veste sempre in coppia alla moglie Huguette Boisvert (spesso autrice delle sceneggiature).
I porno zombi: Barbara Moose
I porno zombi può trarre in inganno a cominciare dal titolo. Quello originale (La fille à la fourrure) allude al ritorno di Grace, intravista dalla finestra dall'ex marito mentre indossa una pelliccia. Di zombi, in senso etimologico - ma anche iconografico e soprattutto cinematografico - nel film di Pierson non c'è ovviamente traccia, tanto quanto di alieni. Il soggetto è accostabile a quello di un paio di pellicole dirette nello stesso anno (1978) dal regista/ufologo Mario Gariazzo (Occhi dalle stelle e Incontri molto ravvicinati del quarto tipo), con la differenza che qui gli attori rispondono ai nomi di Alban Ceray, Barbara Moose, Ursula White e Richard Allan (interpreta il ruolo di un anonimo extraterrestre intravisto solo nelle sequenza finali), pertanto le scene erotiche diventano porno senza censura, con dettagli di close-up montati cagnescamente, tanto da apparire illogici rispetto alla tipologia d'amplesso. Però nella povertà di un budget che si limita al costo della pellicola (e al cachet degli interpreti), I porno zombi trascina durante la visione in una malsana e misteriosa atmosfera, cominciando sin dalle prime sequenze che si aprono sulle immagini di un funerale per poi procedere con altre molto tetre, ambientate in un cimitero. Tanto che dopo un inzio interessante e non scontato, il film procede senza mai cedere nel ritmo, senza scadere in amplessi volgari (che sono presenti ma non in maniera invadente o predominante), impreziosito da una splendida colonna sonora, per poi giungere a un suggestivo finale "vivificato" da sei coppie di alieni che praticano sesso sfrenato nel mezzo d'una foresta: una coreografia porno, animata da movimenti sincronizzati che trasformano l'orgia in un balletto di danza vera e propria. I porno zombi è un film di (de)genere, ossia di quelli odiati a prescindere dalla maggior parte del pubblico, ma ha invece un suo valore che va determinato collocando le riprese al suo tempo: rappresenta cioè un tipo di cinematografia libera e indipendente, folle e geniale al tempo stesso, in anticipo su analoghe derive estreme e allucinanti (in senso positivo) di Joe D'Amato (Le notti erotiche dei morti viventi, 1980), che oggi nessun regista, per quanto spericolato, potrebbe più sperare di riuscire a mettere in atto.
I porno zombi: manifesto cinematografico alternativo
"Extraterrestre portami via.
Voglio una stella che sia tutta mia.
Extraterrestre vienimi a cercare,
voglio un pianeta su cui ricominciare."
(Eugenio Finardi)
I porno zombi (Claude Pierson, 1978) - Incipit
F.P. 29/05/2021 - Versione visionata in lingua francese ("Le délire des sens" - durata: 84'30")
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