Regia di Bruno Barreto vedi scheda film
Bo Dieti, quello vero, è proprio un poliziotto speciale. Risolse qualche anno fa uno dei casi più macabri della Grande Mela: suora seviziata e uccisa da coppia di balordi, tutti i particolari in cronaca e nella filmografia di Abel Ferrara alla voce “Il cattivo tenente”. Bo Dieti, quello finto, ha la faccia incredibilmente inespressiva di Stephen Baldwin, e passa più di un guaio perché il suo migliore amico siede (o meglio, sedeva) quasi alla destra di John Gotti, the King of New York. E non sta bene che uno sbirro frequenti certi personaggi. Complice una sfilacciatissima sceneggiatura di Jeremy Iacone, il brasiliano Bruno Barreto (“Bossa Nova”) dimostra con una certa ostentazione di non capire proprio nulla di poliziesco: sbaglia i tempi delle scene madri (patetiche quando non occorre, fredde quando boccheggiano pathos), scivola negli stereotipi più triti, non si accorge di avere per le mani una bomba come Gina Gershon e, cosa ben più grave, fa in modo che non se ne accorgano gli spettatori. Disastrosi tutti gli interpreti, compreso l’altrimenti grandissimo Chris Penn utilizzato solo per fare l’ubriaco triste o l’ubriaco incazzato. In definitiva, un saldo di fine stagione da evitare con cura.
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