Regia di Giorgio Terzi vedi scheda film
La strega Merlina, per assumere le sembianze di una bella principessa, deve convincere il nano superdotato Pipolo ad accoppiarsi con lei. Il piccoletto, naturalmente, non vuole saperne e fugge dalla donna malvagia.
Se l'animazione non ha mai avuto particolare risalto all'interno del cinema italiano, l'animazione erotica rappresenta un settore artistico addirittura quasi inesplorato dalle nostre parti; certo quindi non è mancato il coraggio a Giorgio Terzi, quando ha deciso di girare questo Il nano e la strega, anche se prudentemente ha preferito firmarsi con lo pseudonimo Giovacchino Libratti. Dello stesso Terzi e di Giovanni Magheri è la sceneggiatura, mentre la parte tecnica è in mano a Gibba (al secolo Francesco Maurizio Guido), garanzia per quanto riguarda l'animazione, che pare abbia anche partecipato attivamente alla regia della pellicola. Il nano e la strega è una favoletta sconclusionata e perennemente sopra le righe, condita da continui doppi sensi a sfondo sessuale e frequenti scene di accoppiamenti, per quanto moderatamente casti e sempre iperbolici, eccessivi e perciò inverosimili, tutt'altro che pruriginosi; la trama segue un percorso standard e non offre grosse invenzioni, limitandosi a parodiare (in chiave erotica, per l'appunto) le classiche disavventure fiabesche a base di streghe, incantesimi e cavalieri medievali. Ottanta minuti scarsi di durata, che certificano la volontà di consegnare il prodotto al pubblico adulto della sala cinematografica – siamo pur sempre nel 1975, cosa che oggi può sembrare ancora più impressionante che all'epoca. 6/10.
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