Regia di Alessandro Capitani vedi scheda film
Padre e figlio vivono nel sottotetto della loro vecchia casa che non possono più permettersi. Sarà solo fingendosi fantasmi e spaventando gli inquilini che man mano si susseguiranno nell’abitazione che riusciranno a restare lì più a lungo possibile.
L’ultimo film di Alessandro Capitani è un insieme di citazioni, a partire dal significato che ha la figura dei fantasmi, creati dalla fulgida immaginazione umana ma che in realtà non esistono, proprio come dice Eduardo in Questi fantasmi, o piuttosto il rapporto tra Valerio, interpretato da Michele Riondino, e Carlo, il piccolo esordiente Orlando Forte, che non può non farci pensare a quello tra Roberto Benigni e Giorgio Cantarini in La vita è bella, con tanto di gara a punti per vincere un fantomatico gioco, senza dimenticare la somiglianza tra l’ambientazione della pellicola con quella di Magnifica Presenza di Ozpetek di cui, almeno in parte, sembra copiare anche il fulcro della trama.
Tra una citazione e l’altra però Capitani sembra aver avuto la capacità di imbastire un film che finisce per essere comunque, a suo modo, originale, a partire dalle scelte di un paio di canzoni che compongono la colonna sonora, come ‘Slippery Slope' dei The Dø suonata a tutto volume nei titoli di testa come a dettare il ritmo, che poi sarà lentamente calante, del film che stiamo per vedere.
Una pellicola dallo stile ibrido che oscilla tra l’horror e il film drammatico, sfiorando la commedia rosa, che rende spettatori di una storia ben articolata, con uno sviluppo dei personaggi buono e una trama coinvolgente che pur lasciandoci un finale scontato riesce a non lasciare delusi.
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